Seconda puntata della nostra passerella dedicata agli errori relativi alle regole, che hanno segnato la storia del golf. Ci ha pensato Golf Digest a ricordare le più famose infrazioni registrate sui Tour. Ve le proponiamo divise in sei appuntamenti domenicali sul nostro sito. Partiti dagli anni 20 del secolo scorso con il grande Bobby Jones, arriveremo fino alle celebri infrazioni dei giorni nostri.
Le infrazioni 1960 – 1985
Roberto De Vicenzo, 1968 Masters
Undici anni dopo la delusione di Jackie Pung (squalificata dopo aver vinto lo U.S. Open femminile per aver firmato uno score sbagliato), De Vicenzo subì una sorte simile all’Augusta National. L’argentino aveva addirittura firmato per un punteggio più alto rispetto a quello realizzato. Il suo compagno di gioco nell’ultimo round, Tommy Aaron, segnò per De Vicenzo un 4 sul par 4 della 17 invece di un birdie 3. Non accorgendosi della svista a fine giro, De Vicenzo siglò lo score errato. E dato che le Regole del Golf stabilivano che fosse ritenuto valido il punteggio più alto, fu costretto ad andare al playoff con Bob Goalby. E lo perse per un colpo.
Jane Blalock, 1972 Bluegrass Invitational
Le infrazioni nella carriera di Blalock non si sono limitate a un torneo. Ma è stato al Bluegrass Invitational del 1972 che il consiglio direttivo dell’LPGA la squalificò per non aver marcato correttamente la sua palla sul green della 17. Era un’infrazione che comportava due colpi di penalità. Non essendo stata la prima di quel periodo, la LPGA decise di sospenderla per un anno. Blalock fece però causa alla LPGA e alla fine vinse.
Tom Kite, 1978 Hall of Fame Classic
Più di 50 anni dopo che Bobby Jones si diede una penalità per un’infrazione che nessuno aveva visto, Kite fece lo stesso a Pinehurst. Mentre si addressava sulla sua palla con il putter (era il quinto green del giro finale), Kite notò che la palla si era mossa impercettibilimente. Un fatto passato del tutto inosservato. Con quella penalità, perse il torneo per un colpo.
Andy Bean, 1983 Canadian Open
Alla quindicesima buca del terzo giro, Bean colpì un putt corto con l’estremità sbagliata del suo putter. Sfortunatamente per Bean, il vice commissario dei tornei del PGA Tour, Clyde Mangum, era davanti al televisore. Mangum segnalò l’infrazione e Bean venne penalizzato di due colpi. Il giorno successivo, Bean segnò sullo score un 62 nove colpi sotto il par, realizzando il record del campo e finendo al quarto posto nel torneo. Se non fosse stato penalizzato due colpi il giorno prima, avrebbe disputato un playoff con John Cook e Johnny Miller.
Hale Irwin, 1983 Open Championship
Irwin tentò il putt per il birdie sul par 3 della 14 al Royal Birkdale, nella giornata di sabato. La pallina però si fermo a meno di 15 centimetri dalla buca. Irwin andò per chiudere il suo par usando la parte posteriore del suo putter. Mancò completamente la palla e poiché intendeva colpirla, dovette segnare il colpo a vuoto per una delle infrazioni più discusse di sempre. Irwin disse al suo compagno di gioco di scrivere 4 sullo score. Domenica Irwin girò in 67, ottimo risultato ma insufficiente per non perdere per un misero colpo contro Tom Watson. Quel secondo posto rimane il miglior piazzamento all’Open di Hale, vincitore tre volte dell’US. Open.
T.C. Chen, 1985 U.S. Open
Il giocatore di Taiwan era leader a sorpresa con ben quattro colpi di vantaggio nel round finale di Oakland Hills. Il suo colpo di attacco al green alla quinta buca par 4 finì corto. Chen mosse a malapena la palla con questo terzo colpo. Mentre giocava il quarto dal rough pesante, il suo bastone rimase bloccato nell’erba. Liberandosi colpì accidentalmente la palla una seconda volta a mezz’aria. L’infrazione comportò la penalità di un colpo e mise un po’ in crisi Chen. Il colpo successivo finì due metri e mezzo oltre la buca (sesto tiro). Ci vollero ancora due putt per chiudere la buca con un quadruplo bogey che lo condannò al pareggio con Andy North. Chen concluse secondo, un colpo indietro al campione del Wisconsin, che in carriera si era aggiudicato anche l’edizione del 1978.
2) continua