Si sono svolti oggi i funerali di Federico Brambilla, presidente e proprietario del Golf Club Le Robinie. Le esequie sono state officiate da Don Severino Pagani nella Basilica di San Giovanni Battista (Busto Arsizio, Varese), a una manciata di chilometri dal Circolo di Solbiate Olona. Centinaia di persone hanno affollato la chiesa e il sagrato, stringendosi attorno alla moglie, al figlio e alle figlie. Brambilla era stato ricoverato lunedì 16 luglio in seguito a un’emorragia cerebrale e si è spento la mattina del giorno successivo.
Nato nel 1940 a Busto Arsizio, Federico Brambilla è stato un imprenditore attento e instancabile, oltre che una persona di rara concretezza e determinazione. Negli anni ’70, nonostante l’industria tessile fosse su una china discendente, intuì che invece c’erano ancora spazi di sviluppo. Inventò così City Garments, la Città dell’Abbigliamento, al confine fra Olgiate e Busto.
Acquistò poi da un fallimento il Golf Club Le Robinie, aperto nel 1993, l’unico che ancor oggi in Italia può vantare un campo firmato da Jack Nicklaus. Per oltre 20 anni, Federico Brambilla ha coccolato la sua creatura, investendo milioni di euro e trasformandola in un uno dei Circoli più belli d’Italia. Ultima novità, l’inaugurazione a inizio estate della splendida piscina all’aperto, un intervento di rilievo che si è aggiunto agli eccellenti servizi già esistenti. All’interno della clubhouse il vastissimo proshop, la piscina scoperta, l’area wellness, tre fra bar e ristoranti, foresteria (Le Robinie Resort). E di fronte all’ingresso il grande albergo a quattro stelle (Le Robinie Hotel Centro Convegni) con ben 246 camere.
Federico Brambilla è stato un incredibile innovatore nel suo golf club. Fu lui a lanciare una serie lunghissima di iniziative, sul fronte delle quote societarie, delle gare, degli incentivi per conquistare al golf nuovi praticanti. Quando ci incontravamo davanti a un bicchiere di Franciacorta e a squisiti piatti di mare al tavolo del suo ristorante al Circolo, era bello sentire le sue mille idee, sempre nuove, sempre diverse. A volte le elaborava al ritorno da viaggi in golf club esteri, dove andava per capire, per studiare, per documentarsi. Spesso lo accompagnava il genero Paolo Bodini, diventato negli ultimi anni il suo braccio destro.
È forse una frase abusata in queste tristi occasioni, ma Federico lascia davvero un grande vuoto nella famiglia del golf italiano. Pochissimi fra quelli che abbiamo conosciuto fra green e fairway hanno saputo avere la sua illuminata lungimiranza, a volte condita da invalicabili prese di posizione che gli consentivano però di raggiungere sempre gli obiettivi prefissati. Senza slalom, sempre dritto alla meta. Ci mancherà, Federico. Ci mancherà molto.
Alla moglie Isa e ai figli Matteo, Anna e Daniela le più sentite condoglianze di tutto lo staff di Golf & Turismo e della Publimaster.