E dunque, archiviato il Giubileo, a Roma arriverà la Ryder Cup. E certamente non sarà un affare da meno. Anzi.
Per chi ancora non lo sa, la sfida biennale Europa-Stati Uniti vale il terzo posto nella speciale classifica degli eventi sportivi più seguiti al mondo dopo le Olimpiadi e i Mondiali di Calcio.
Per dire: Ryder Cup significa collegamento televisivo con 183 nazioni attraverso 43 diverse emittenti, le quali a loro volta vantano un bacino di oltre mezzo miliardo di telespettatori.
Morale: una vera e propria manna per tutto ciò che ruota intorno agli aspetti pubblicitari della manifestazione.
Ma non solo.
Nel corso delle tre giornate di gara, le emittenti collegate toccano percentuali di share inusitate: nel 2012, l’anno della storica riscossa di Medinah, il 9% delle famiglie americane in possesso di un televisore era sintonizzato su Mickelson & Co.; negli stessi giorni, nel Regno Unito, Sky Sport 1 vide verticalizzarsi di quasi ben cinque punti percentuale il suo share rispetto alla media dei tre mesi precedenti.
Non c’è dunque da stupirsi se l’European Tour considera la Ryder Cup la sua gallina dalle uova d’oro: se è vero infatti che annualmente il circuito europeo perde in media 2,5 milioni di euro, è altrettanto vero che nella stagione della sfida contro gli Stati Uniti le casse del circuito continentale conoscono una floridità che permette di pareggiare tutti i conti in rosso: nel 2010, in occasione della manifestazione del Celtic Manor, il tour europeo incassò infatti qualcosa come 17 milioni di euro.
D’altronde, con 50.000 spettatori al giorno che provengono in media da oltre 70 diverse nazioni, la Ryder Cup si traduce anche in un serio boost economico per il paese ospitante: si calcola che nel 2012 l’impatto economico sull’area di Chicago sia stato di 134 milioni di euro, contro i 148 milioni di Gleneagles nel 2014.
Stando a questi numeri, le proiezioni per Roma 2022 prevedono un fiume di oltre 220 milioni di euro pronto a riversarsi nelle casse italiane, con un gettito fiscale per l’erario stimabile intorno ai 40 milioni.
Hotel, ristoranti e negozi saranno ovviamente i primi a beneficiare di questa ricchezza, ma non per questo vanno dimenticati altri aspetti non meno cruciali, tra i quali ovviamente spicca una maggiore disponibilità di offerta di lavoro.
E ancora: grazie alle cronache televisive in diretta in tutto il mondo, la valenza turistica non solo di Roma ma dell’Italia intera come nuova meta golfistica non potrà non crescere. I dati più recenti legati al nostro turismo golfistico parlano di un movimento annuo che si attesta intorno a poco meno di 200 milioni di euro: con la Ryder giocata all’ombra del Colosseo questi numeri potrebbero crescere fino al doppio.
Per dire: stando alle dichiarazioni di Ryder Cup Europe, il Galles starebbe ancora registrando un incremento del numero dei suoi visitatori annui grazie proprio alla manifestazione disputata nel 2010 sui green del Celtic Manor.
Stesso discorso per i tesserati Fig: grazie alla spinta del torneo del Marco Simone, tornare ben sopra quota 100.000 non appare assolutamente come una chimera. Anzi.