Se c’è un giocatore dei Tour senza peli sulla lingua, quello è Brooks Koepka. E per questa sua abitudine a essere tutto meno che diplomatico, non è certo fra i più amati negli Stati Uniti. Anzi, il quattro volte major winner è in cima alla lista degli antipatici, assieme a Patrick Reed, vincitore del Masters 2018. In un’intervista rilasciata al mensile GQ, Brooks non si è un’altra volta risparmiato.
“Non ho il numero di telefono di Rory (McIlroy) e a lungo non me lo sono scambiato nemmeno con Tiger. Non mi piace essere troppo vicino a qualcuno con cui dovrò lottare in campo. Il fatto che lavoriamo insieme non ci rende per forza amici. Invece ne ho molti che si interessano al golf solo perché seguono i miei tornei.”
E poi ancora: “A essere onesto, avrei dovuto giocare a baseball. Cento per cento, senza alcun dubbio. Non sono un ‘secchione’ di golf. Il golf è abbastanza noioso, c’è poca azione. Provengo da una famiglia che ama il baseball e io ce l’ho nel sangue.”
Accanto a queste affermazioni piuttosto spigolose, ce ne sono state però altre che hanno ottenuto, per una volta, una certa approvazione fra il pubblico americano. Soprattutto quelle di Koepka che riguardano l’ambiente del golf. “Svecchierei le abitudini dei circoli e cambierei un po’ l’aria. Il golf è sempre frequentato da personaggi con pantaloni color caki triple-pleaded (a tre pieghe), camicie abbottonate, atmosfera da country club che invece non dovrebbe esserci. Questo è parte del problema del golf.”
“Tutti dicono ‘bisogna far crescere il golf’. Ok, ma perché per frequentare una clubhouse devi essere tutto perfettino, devi toglierti il berretto e non sei ammesso se non membro, a meno che tu non abbia un socio a fianco?”
“Non mi è mai piaciuta l’atmosfera di certi circoli. So che forse molti non saranno d’accordo con questo mio giudizio, ma ecco cosa penso. Se il club è prestigioso e i membri sono famosi, con un sacco di soldi, perché io non posso presentarmi ed entrare in campo? Perché devo starmene seduto in macchina ad aspettare che arrivi il mio amico socio in quel circolo?”
“Non credo che la risposta sia una mancanza totale di regole, no. Ma se tutti si devono divertire, non devi certo sentirti come se ‘you’re walking on eggshells’ (camminassi su gusci d’uovo) prima di arrivare in campo.” E con queste dichiarazioni, Brooks ha visto salire improvvisamente il suo indice di gradimento.
In un momento di forma non proprio eccezionale, Koepka ha perso il trono di numero uno del mondo a favore di Rory McIlroy. E al termine dell’Honda Classic, vinto dal coreano Sungjae Im a Palm Beach Gardens (Florida), ha ceduto a Jon Rahm anche il secondo posto. I suoi problemi al ginocchio sinistro, che ne hanno frenato il rendimento dallo scorso ottobre, sembrano però essere stati superati. Dopo un paio di ritiri, la settimana scorsa Brooks ha detto senza mezzi termini: “Il ginocchio sta bene. Non sarei sceso in campo se mi avesse fatto male come qualche tempo fa. Se non ho ottenuto risultati di rilievo è solo perché ho giocato male.” Ma con i grandi appuntamenti in arrivo, siamo sicuri che, se la sua cartella clinica sarà a posto, sentiremo certo parlare di lui molto presto.