Il capitano del team europeo, Padraig Harrington, ha annunciato questa settimana l’aggiunta di Martin Kaymer e Graeme McDowell tra i vice capitani per la 43esima Ryder Cup, in programma a Whistling Straits, in Wisconsin, dal 24 al 26 settembre.
Kaymer e McDowell si uniscono così ai già selezionati Luke Donald e Robert Karlsson in un ruolo chiave, quello di spalla del capitano non giocatore nella gestione della delicata sfida che attende l’Europa in terra americana, chiamata a confermare il successo ottenuto nel 2018 a Parigi.
Martin Kaymer, vincitore di due major in carriera ed ex numero 1 del mondo, è alla sua prima da vicecapitano di Ryder.
Come giocatore ha rappresentato l’Europa in ben 4 edizioni (2010, 2012, 2014 e 2016), vincendone 3, compresa quella celebre di Medinah (2012) dve imbucò il putt decisivo nei singoli contro Steve Stricker che diede il successo al team continentale dopo una storica rimonta.
In totale Kaymer ha portato all’Europa 6,5 punti nelle sue passate partecipazioni come giocatore. A Whistling Straits il tedesco ha tra l’altro vinto uno dei suoi due major, il PGA Championship del 2010.
Graeme McDowell è invece alla seconda esperienza nel ruolo di vice capitano. Il nordirlandese, vincitore nel 2010 dello U.S. Open a Pebble Beach, a Parigi è stato uno degli scudieri del capitano Thomas Bjorn nel travolgente successo europeo per 17,5 a 10,5 sugli USA.
McDowell ha giocato la Ryder Cup come Kaymer in quattro occasioni, 2008, 2010, 2012 e 2014, portando un totale di 9 punti al team in 15 match disputati. Suo quello vincente nei singolo contro Hunter Mahan che ha regalato la coppa all’Europa nel 2010 al Celtic Manor.
“Entrambi porteranno esperienza, conoscenza ed equilibrio al team – ha detto Harrington – sono ragazzi che sanno prendersi le loro responsabilità e sono molto apprezzati da tutti i giocatori. Sono convinto che faranno molto bene nel loro ruolo. Kaymer l’ho scelto perché ha una grande personalità e trasmette calma e sicurezza. Su Graeme la scelta l’avevo già presa tempo fa. Ha fatto benissimo a Parigi e mi è molto piaciuto il suo atteggiamento nel 2018. Ha una grande influenza sui giocatori, lo ascoltaqno in silenzio, e sa fare gruppo, un elemento chiave da sempre dei successi dell’Europa”.