Justin Rose: ai soldi del Liv Golf preferisco la storia
Dopo la bellissima e recente vittoria in occasione dell’AT&T Pebble Beach Pro-Am della scorsa settimana, a quattro anni di distanza dall’ultimo successo sul PGA Tour, Justin Rose ha fatto parlare di sé oltre che per le gesta sul campo anche per le sue dichiarazioni sul Liv Golf.
Passato dalla posizione numero 71 alla 35esima del ranking mondiale è tornato in corsa per una probabile e papabile chiamata in vista della prossima Ryder Cup.
In questi giorni infatti è stato oggetto di numerose interviste tra cui quella rilasciata a BBC News sulla possibilità di un passaggio al Liv Golf.
Le dichiarazioni del campione inglese:
“Non ho scelto il Liv Golf perché voglio ancora disputare ed essere competitivo nei major e in tutti i tornei che hanno una grande storia, su campi altrettanti iconici del panorama mondiale. I major sono il mio sogno sin da quando ero bambino. Ne ho vinto uno (lo U.S. Open del 2013 al Merion Golf Club) e voglio provarci ancora. E lo stesso vale per la Ryder Cup. Visto che le vittorie sul Liv Golf non valgono ai fine del ranking mondiale e chi vi partecipa è fuori dal giro, non ne vale la pena”.
Justin Rose in passato ha vinto 11 volte sul maggiore circuito americano e ha disputato ben cinque edizioni della Ryder Cup e quest’ultima vittoria ottenuta a Pebble Beach gli ha aperto le porte del prossimo Masters di Augusta.
Il sogno di Rose è provare a qualificarsi per la prossima Ryder Cup, che come sappiamo si svolgerà a Roma al Marco Simone, e partecipare così alla sesta edizione della sua lunga e gloriosa carriera e per farlo, vorrebbe qualificarsi direttamente sul campo, e non tramite una wild card, visto che al momento si trova al nono posto della Word Points List (tre giocatori verranno scelti dalla lista European Points, tre dalla World Points e altri sei giocatori dalle scelte del capitano Luke Donald).
Continua Rose: “Con il Liv Golf, il calendario del DP World Tour è migliorato, io la mia scelta l’ho presa e non ho intenzione di tornare indietro. Credo che sia giusto che chi ha dato tanto a questo circuito da più di 20 anni deve essere preso in considerazione”.
Ultima dichiarazione è sui compagni di gioco migrati nella lega araba: “Molti di loro sono e restano amici, hanno preso una decisione e io la rispetto. Con loro mi sento spesso e gli auguro il meglio”.
In questi giorni, in Inghilterra, è attesa un’udienza che vede coinvolti alcuni giocatori del Liv Golf, tra cui Patrick Reed, sul bando messo in atto dal DP World Tour, che non dovrebbe tardare ad arrivare, per dare così uno sviluppo allo stato di fatto sulla guerra civile che sta coinvolgendo il golf mondiale.
In tutto questo scenario, il campione inglese non ha dubbi e tira dritto verso i suoi obiettivi e i sogni che si chiamano major e Ryder Cup.