Quante volte ci siamo sentiti colpiti da chi afferma che il golf non sia, in fondo, uno sport bensì un gioco? Come tutti gli appassionati mi sono sempre battuto per dimostrare come oggi anche il golf meriti di essere annoverato tra gli sport. Alle critiche sulla presenza in campo di giocatori grassi, ho sempre opposto i superfisicati e giustificato i sovrappeso con una grande elasticità frutto di duro allenamento. Agli scherni legati all’età dei golfisti ho sempre portato alta la bandiera della bellezza di una disciplina dove non conta solamente l’aspetto fisico.
Il golf è uno sport, le Olimpiadi lo dimostrano!
Ricordo ancora quando, una manciata di anni fa, il golf tornò a far parte dei Giochi Olimpici. Un giovanissimo Matteo Manassero fu testimonial davanti al CIO della bontà del nostro sport. E poi l’annuncio. L’esultanza in redazione. Nessuno avrebbe potuto più tacciarci di essere un gioco per ricchi anziani. L’11 agosto 2016 a Rio de Janeiro la pallina con le fossette tornò a volare su un campo olimpico dopo 112 anni di assenza.
Assenza, la parola maledetta
L’assenza del nostro sport dai Giochi Olimpici ci ha fatto soffrire. Quella di molti top player nel 2016 in Brasile ancora di più. In quel momento lo spauracchio del virus Zika, determinò la defezione di molti big come Dustin Johnson, Rory McIlroy, Jason Day, Jordan Spieth. Polemiche anche in campo azzurro per la scelta di non recarsi a Rio da parte di Francesco Molinari.
Abbiamo provato a motivare le defezioni con l’idea che il golf sia uno sport individuale. Poi ancora, che i giocatori hanno sempre rappresentato se stessi e non il proprio Paese. I più maliziosi hanno parlato di soldi, i benevoli della reale paura del virus.
Una storia che si ripete
A distanza di cinque anni, la storia pare ripetersi. Il primo giocatore ad aver annunciato la propria assenza è stato Dustin Johnson. Lo ha fatto prima ancora del Covid, a marzo 2020, dichiarando candidamente come le finali di FedEx Cup fossero più importanti. Ora è arrivato anche l’annuncio di Adam Scott. Paura del Covid? Non scherziamo. L’australiano è sempre in giro per il mondo e in quella settimana potrà dedicarsi alla famiglia. Queste le sue motivazioni. I due rischiano di essere i primi di un lungo elenco.
Il golf, gioco o sport?
Devo ammettere che di fronte ai numerosi colleghi che spesso scherniscono il nostro amato sport questa volta mi sento in difficoltà. I Giochi Olimpici, per me che pratico numerose discipline anche se non a livello agonistico, rappresentano la massima espressione dello sport. Penso che poter rappresentare il proprio Paese alle Olimpiadi, per una persona che dedica la propria vita allo sport, sia la massima ambizione. Peraltro visti i pochi danari che spesso accompagnano la vita degli atleti, anche un’occasione di svolta. Per il golf evidentemente non è così. Saranno i tanti soldi? Sarà che i 112 anni di assenza ne hanno minato lo spirito? O forse hanno ragione i detrattori. Il golf è solamente un gioco. Uno splendido gioco…