La Federgolf ha abolito l’esame delle regole. Ora è sufficiente un corso per poter scendere in campo a gareggiare. Il motivo? Esame obsoleto e decisamente troppo complicato. Anzi, a volte talmente ingarbugliato da permettere escamotage o subire colpi di penalità per cavilli che cozzavano con il buonsenso.
Ora. Potreste prendere le ultime due frasi, togliere la parola golf e provare a conformarle alla quotidianità. Fatto?
Bene, sicuramente le troverete calzanti per le norme che hanno regolato negli ultimi 12 mesi stop e ripartenze. Vi faccio un esempio. In zona gialla, prima dell’ultimo decreto, si poteva bere il caffè al banco. Ora, la ripartenza del 26 aprile, ha stabilito che: nei bar non è consentita la consumazione al banco. Se si opta per l’asporto, che è mediante una tazzina di carta, la consumazione deve avvenire non nelle vicinanze dell’esercizio. Per contro, in caso di tavoli all’aperto, è possibile sedersi e gustarsi il caffè con la brioche nella tazzina di porcellana.
Innanzitutto noi golfisti, ancora più degli altri sport o attività, non abbiamo capito il motivo dell’alt che ci è stato imposto
Certo, in principio nulla si sapeva. Quindi, quando il 9 marzo è stato dichiarato il lockdown generale, nessuno ha pensato sarebbe stato giusto andare a praticare. Poi però, con la riapertura degli sport all’aperto, non abbiamo capito la differenza tra il giocare a golf e fare una passeggiata.
Federgolf si è prodigata, cercando di mediare tra le rigide posizioni governative e la volontà del popolo di golfisti di tornare in campo. Lo ha fatto nel settore ristori e poi anche nella pratica. Alcuni ricordano come lo scorso anno, con tutte le discipline ferme, noi siamo stati gli unici a poter prendere la sacca, uscire di casa e andare a gareggiare. Sicuramente in via Tiziano hanno fatto bene a sostenere le nostre motivazioni. Sino a quando hanno potuto.
Lo stop di fine anno ha colpito anche noi e, a quel punto, la ripartenza è stata più difficile
In un’Italia bloccata i circoli si sono trovati aperti solo per gli agonisti, quelli veri, ma con le spese di gestione pari all’attività a pieno regime. Nessuna possibilità di cassa integrazione, nessun ristoro alle ASD prive di partita IVA, nessun evento possibile nei bar e ristoranti.
Una Caporetto che ha rischiato di dare il colpo di grazia alle fragili casse di molti circoli. Poi è arrivata la pratica e il General Play.
Ne abbiamo parlato nel primo numero dell’anno dando le indicazioni del caso. Se l’italiano per natura cerca la scorciatoia, figuratevi quando deve sottostare a delle regole ingiuste o incomprensibili.
Ci siamo chiesti: ma se posso giocare con gli amici, tenere uno score, consegnarlo per farmi variare l’handicap di gioco perché non è possibile stilare uno straccio di classifica e farmi avere il tanto amato piattino? La risposta non poteva arrivare. O meglio. Siccome il nostro è considerato dal CONI uno sport, e meno male, ci siamo dovuti attenere alle regole dell’intero comparto sportivo.
Quindi, niente tornei o competizioni se non d’interesse nazionale. Abbiamo saputo di classifiche fittizie, di premi a estrazione consegnati, guarda caso, ai migliori di giornata. Ma facciamo finta di niente. Stiamo facendo cronaca, non opinione.
Sono arrivate le gare 18/18. Il mondo del golf si è riempito improvvisamente di agonisti
Un boom di certificati medici e giocatori pronti a mettersi in gioco come se si partecipasse ai campionati italiani. L’obbligo dei tamponi e le regole legate alle competizioni non hanno fatto decollare queste gare. Anche perché… diciamocelo: noi amiamo giocare in compagnia. Che soddisfazione c’è a vincere se non è possibile prendere in giro gli amici o godere per quella giornata dove è andato tutto per il verso giusto?
Lo sport con il 26 aprile era ripartito ma non ancora le gare
O meglio. Come spesso succede nel Belpaese si è assistito alla solita legge, poco cambia se DPCM o Decreto Legge, che lasciava spazi all’interpretazione. E allora la Federgolf è arrivata in nostro soccorso specificando che, visto il permesso di svolgere all’aperto qualsiasi attività golfistica: “… si ritengono inclusi nell’espressione qualsiasi attività sportiva golfistica gli eventi, le manifestazioni e le gare (anche sociali e le Pro-Am) qualora svolte all’aperto e nel rispetto del Protocollo Federale”.
Non solo. Il 26 aprile è stata la data che ha segnato la riapertura dei bar e dei ristoranti anche a cena, seppur all’aperto. Così potremmo giocare le nostre gare in santa pace, venire premiati e fermarci a bere un drink con gli amici. Non saremo impeccabili, perché gli spogliatoi resteranno chiusi, ma siamo sicuri che la maglietta spiegazzata non sarà neppure notata dopo quanto siamo stati costretti a subire.
Tutte queste norme però hanno al loro interno un comune denominatore fondamentale: giallo. Questa la parola magica. Al variare del colore, semplicemente verso l’arancione, tutto si fermerà di nuovo. Poco importa se giocare a golf sarà salutare. Non conterà nulla se saremo stati attenti nel rispettare tutte le regole. Noi golfisti lo sappiamo fare molto bene, anche senza esame. Speriamo che lo facciano anche i cittadini che ancora non giocano a golf, che spesso di esami non ne hanno fatti per niente…
Gare di circolo, perché sì
• Per iscriversi a una gara i circoli hanno adottato sistemi di prenotazione e pagamento on line
• Le partenze delle gare sono scaglionate, evitando assembramenti nelle aree comuni (parcheggio, segreteria, bar, campo pratica, putting green)
• È sempre garantito il distanziamento sociale, sul tee, in campo e in green
• La gara non è altro che un normale giro di golf con consegna finale dello score e stesura di una classifica
• Le gare a coppia tradizionali, come la 4 palle e la Louisiana, non sono altro che gare individuali in cui si segna il miglior risultato dei due su un unico score
• Anche nei casi sporadici come la Greensome, in cui si gioca una pallina alternandosi, questa potrebbe essere, se necessario, toccata o piazzata solo da un giocatore
• Le aree di ristoro, come le buvette, sono tradizionalmente collocate all’esterno
• Grazie alle nuove regole l’asta può essere sempre lasciata nella buca, evitando che questa venga toccata da più persone
• La pallina da golf, per le sue caratteristiche, potrebbe essere nel caso pulita e igienizzata prima di ogni colpo
• Le premiazioni e i cocktail di fine gara vengono sempre organizzati in ampi saloni o spesso all’aperto, rispettando il distanziamento sociale