Ormai appare chiaro: se si vuole cercare di aumentare il numero dei golfisti bisogna in primis puntare sull’aumento delle donne e poi su quello degli junior, coinvolgendo nei club l’intera famiglia. Le ricerche nei grandi Paesi golfistici lo hanno evidenziato in maniera inequivocabile. Dall’ultima indagine in Europa realizzata da KPMG, con numeri e percentuali dell’universo golfistico nel Vecchio Continente, è stato realizzato il grafico qui sotto. In evidenza i Paesi più virtuosi sul fronte femminile e junior.
Golf al maschile in Gran Bretagna: pochissime donne nei club
In Italia sono di recente partiti due progetti in parallelo dedicati proprio a questi settori. “Golf è DONNA” il titolo che la Federgolf ha scelto per la sua prima iniziativa. L’obiettivo è coinvolgere maggiormente nel nostro sport il pubblico femminile. Un’impresa non facile, se è vero che da anni gli sforzi della più grande potenza golfistica mondiale, gli Stati Uniti, sono concentrati a investire decine di milioni di dollari proprio per questo. E i risultati finora sono stati discreti (+13% di donne in cinque anni), anche se forse non all’altezza delle attese.
L’Italia, alla fine del 2018, era in perfetta sincronia con la media continentale: 23.426 giocatrici su un totale di 91.165 tesserati alla Federgolf. Esattamente il 25,6%, dato addirittura superiore a quello dei già citati Stati Uniti (24%). Sorprendono invece in negativo i numeri della Gran Bretagna dove le donne crollano al 12 (Galles e Scozia) e 13 per cento (Inghilterra), a conferma che oltremanica il golf è tuttora uno sport decisamente al maschile.
Il progetto Golf è DONNA è patrocinato dal CONI e dalla R&A e si avvale della partnership con la Fondazione Susan G. Komen Italia, organizzazione per la lotta e la prevenzione dei tumori al seno.
Un italiano su 610
Sul fronte junior, la Federgolf aveva lanciato poco prima l’ambizioso programma promozionale denominato “Golf a Scuola”, uno dei focus principali legati Progetto Ryder Cup 2022.
L’idea è di avvicinarsi al nostro sport giocando in classe, con obiettivo principale il coinvolgimento dei giovani. Ma se il punto d’arrivo e il modo di raggiungerlo appaiono semplici e lineari, non mancheranno le difficoltà. L’impresa infatti è piuttosto complessa, visto che nel nostro Paese l’incidenza dei giocatori sul totale della popolazione è solo dello 0,15%, cioè circa un golfista ogni 610 abitanti. In altre parole, per la quasi totalità degli italiani il golf continua a essere un oggetto misterioso.