Un amico golfista, che come me si occupa di formazione, mi ha detto: “Interessante il tuo articolo sullo stoicismo, c’è qualche altro esercizio che potrebbe essere utile nella pratica del golf oltre che nella vita?”. Questo mi ha dato lo spunto per proseguire sull’argomento dei consigli di vita degli stoici che possono essere validi ‘esercizi ‘ per il golfista.
Abbiamo già visto la premeditatio malorum, cioè l’immaginare come le cose possano andare storte e le nostre reazioni alle avversità.
Ora partiremo dal tenere un diario
Seneca (4 a.C.-65 d.C.) afferma: “Esamino tutta la mia giornata e ripenso a ciò che ho detto e fatto, senza nascondere nulla a me stesso e senza trascurare nulla”.
Scrivere un diario era un’abitudine quotidiana diffusa tra gli stoici che lo usavano per mettere ordine nei loro pensieri e ricordi. Spesso il diario aveva la forma di un ‘bilancio’: al mattino scrivevano delle cose che volevano fare quel giorno, alla sera analizzavano la giornata. In questo modo fissavano ed evidenziavano gli accadimenti salienti e su di essi meditavano. Ugualmente tenere un diario della giornata golfistica “senza nascondere nulla a te stesso e senza trascurare nulla”, è un modo per evidenziare e fissare le cose più importanti, gli sbagli più frequenti e i punti di forza, un punto di partenza per migliorare.
Autoprivazione, ovvero abituarsi a ‘fare a meno’
Musonio Rufo (circa 30-100 d.C.) ci ricorda che “padroneggiare i propri appetiti è l’inizio e la base dell’autocontrollo.” Noi viviamo generalmente nell’abbondanza e, spesso, non ci accontentiamo neppure di essa e vogliamo di più. Se da una parte questa è una spinta positiva al miglioramento, dall’altra avere troppo a disposizione ci spinge a sottovalutare l’importanza di ogni singola cosa (tanto ne ho in abbondanza) e a non mettere la dovuta attenzione nel suo utilizzo. Ad esempio, siamo abituati a partire per il nostro giro con molte palline e se le perdiamo… pazienza ne ho altre. Prova invece a partire con una sola pallina e se la perdi la giornata di golf è finita. Questo aumenterà la pressione e l’attenzione che metterai in ogni colpo. Oppure togli tutti i bastoni dalla sacca tranne uno (di solito il ferro 7) e fai il tuo giro solo con quello. Ti abituerai a prestare attenzione alla tua tecnica perché non hai a disposizione aiuti esterni. Aumenterà così la tua sensibilità, il controllo di palla e la fiducia in te stesso.
Pratica l’autocontrollo
Epitteto (50-130 d.C.) afferma che “Le cose sotto il nostro controllo sono l’opinione, il desiderio, l’avversione, in una parola le nostre azioni. Le cose che non sono sotto il nostro controllo è qualunque cosa non sia una nostra azione. ” Per sperimentare la pace interiore, è fondamentale focalizzare la nostra attenzione sulle cose che possiamo controllare. Quindi, per provare piacere nel golf è fondamentale concentrarsi sul presente e sul futuro, il colpo che devo fare e quelli che farò, evitando di essere influenzato dal passato sul quale ormai non ho più alcun controllo. Come disse Ben Hogan: “Il tiro più importante nel golf è il prossimo”. Un buon esercizio per praticare l’autocontrollo è giocare spesso partite foursome e comunque con formule di gioco per cui i giocatori si alternano al tiro. In questo modo ogni volta dovrò giocare una palla la cui posizione non dipende da me in alcun modo, concentrandomi così solo sul colpo attuale.
Ho suggerito al mio amico di iniziare con questi esercizi ma di ricordarsi che nella storia della filosofia non ci sono solo gli stoici, esiste anche l’edonismo cui ricorrere in particolare quando si gioca la diciannovesima buca!
Se volete approfondire i temi trattati potete scrivermi a: stefano@stefanoscolari.it