Difficile commentarli in TV, sono uguali sia per aspetto fisico che per swing e stile di gioco.
I due fratelli Højgaard stanno attirando l’attenzione dei media e dell’European Tour che proprio in questi giorni dedica a loro la copertina della rubrica Player Blog.
Il loro sogno è giocare insieme la Ryder Cup, come i nostri Edoardo e Francesco Molinari. Sono però già riusciti a partecipare alla Junior Ryder Cup a Parigi dove ho avuto la fortuna di vederli in azione per qualche buca in compagnia di Alessia Nobilio ed Emilie Paltrinieri. Si giocava vicino a Topolino e Paperino al Golf Disneyland, ad est della capitale francese.
Ma quali sono le differenze tra i due gemelli?
Poche dice Rasmus “Anche nei videogiochi a casa in questo periodo di stop ci sfidiamo e vinciamo il 50% delle volte. Abbiamo sempre avuto handicap identici dai 10 anni in poi. Anche adesso direi che abbiamo le stesse possibilità di fare una carriera simile”
Diversi però, nello specifico, i risultati dei due gemelli più famosi del Tour Europeo.
Rasmus attualmente siede alla 19esima posizione dell’Ordine di Merito Europeo ed ha già all’attivo una splendida vittoria all’Afrasia Bank Mauritius Open. Ma non solo, un grande sesto posto all’Oman Open, dove è riuscito a rimanere leader per 3 giornate consecutive, abbandonando la vetta solo nel finale con un pesante 74.
Nicolai vive ancora nella parte bassa del tabellone con la 193esima posizione sull’European Tour. Interessanti però le sue lotte sul filo dei tagli che mostrano la capacità di lottare sino alla fine. E’ ancora più scostante del fratello ma ha in sacca score importanti come il 64 nel primo giro al Qatar Masters di Marzo.
“Non perdiamo mai l’occasione di parlare con i grandi campioni danesi. Ora che possiamo camminare a fianco di Thomas Bjorn o Soren Kjeldsen è tutto un altro film” dice Nicolai.
Un film “proiettato” alla prossima Ryder Cup, un film che tifiamo possa tornare presto nelle nostre sale cinema.
Io li tifo, mi ricordano Francesco e Dodo.
Mi ricordano quel 2010 a Celtic Manor, sotto l’acqua che nascondeva le lacrime di vederli giocare e vincere insieme.