Nelle settimana che ha incoronato Phil Mickelson a Kiawah Island, facendo entrare il mancino americano nel libro dei guinness dei primati, Francesco Molinari, assente al PGA Championship, perde invece per la prima volta lo scettro di numero uno azzurro nel World Ranking dopo 8 anni di dominio assoluto.

Guido Migliozzi, numero 142 del mondo, è oggi il primo italiano in classifica al termine della 21esima settimana di gare di questo 2021. Il vicentino ha così detronizzato il torinese (scivolato al numero 153) grazie al secondo posto di settimana scorsa al British Masters, mentre Chicco, che ha dovuto riuniciare al PGA per un dolore muscolare, continua la sua triste discesa, uscendo addirittura dai primi 150.

Da fine 2013 Francesco Molinari è stato ininterrottamente il miglior italiano a livello mondiale. A maggio di quell’anno fu scavalcato da Matteo Manassero grazie al successo del giovane veronese nel BMW PGA Championship a Wentworth, ma poi si riprese il trono azzurro a novembre senza più lasciarlo sino a oggi.

Ma torniamo a Kiwah Island. I risultati del 103° PGA Championship hanno creato qualche movimento nelle parti alte della classifica: Invariate le prime tre posizioni, con Dustin Johnson e Justin Thomas ancora numero 1 e 2 seppur usciti al taglio a Kiawah Island, con Jon Rahm terzo ma con uno scarto che si accorcia.

Salgono Bryson DeChambeau (da 5° a 4°) e Collin Morikawa (da 6° a 5°) ai danni di Xander Schauffele. Balzo in avanti di Brooks Koepka, tornato ad altissimi livelli al PGA Championship, da 13° a 7°. Rory McIlroy, ancora deludente in un major, ne perde due di posizioni (da 7 a 9).
Risalgono la classifica anche Tony Finau (da 14 a 13) e il campione Masters Hideki Matsuyama (da 15 a 14) così come Paul Casey, da 20° a 18°.

La seconda piazza di Louis Oosthuizen a Kiawah Island gli ha permesso di volare dal 31° al 20° posto. Sale ancora Will Zalatoris (da 30 a 27) ma è la storica vittoria di Phil Mickelson ad avere la ripercussione più considerevole in termini di World Ranking.

Lefty era uscito dai Top 100 dopo 25 anni: forse uno smacco troppo grande da sopportare per uno che la palla la tira ancora forte e che non ha mai perso le sue celebri mani d’oro. Il sesto major conquistato dal mancino in carriera a quasi 51 anni lo ha fatto volare dal 115° al 32° posto cambiandogli radicalmente le prospettive di questo 2021, in attesa dell’unico major che non ha mai vinto, lo U.S. Open, tra poche settimane in programnma a Torrey Pines, nella sua San Diego.