L’ultima giornata della 121esima edizione dello U.S. Open ha regalato emozioni a non finire. Impossibile non restare incollati alla televisione con le ultime prodezze di Jon Rahm e con la sua meritatissima vittoria.
Ma, non ce ne voglia Rahm, questo U.S. Open sarà per noi il torneo di Guido Migliozzi. Il quarto posto nel suo primo major in carriera è la prova tangibile della sua tenacia, del suo carattere e della sua determinazione.
Durante il giro conclusivo a Torrey Pines si sono visti i segnali della sua spregiudicatezza e di quella “cattiveria” in campo che hanno solo i veri giocatori.
Approcci e putt imbucati dalla lunga distanza e quel secondo colpo alla 18 che ha lasciato tutti col fiato sospeso. Il vero campione si riconosce quando, al momento giusto, tira fuori il colpo spettacolare. Bene, Guido Migliozzi è l’esempio perfetto.
Alla 18 poteva fare un lay up prima dell’acqua e lasciarsi un terzo colpo al green e invece ha eseguito il colpo perfetto che ha pitchato a pochi centimetri dalla buca facendolo puttare per l’eagle. Morale: un bel 68 e secondo miglior score di giornata dopo Rahm.
Questa incredibile performance non solo gli ha fruttato 498.176 dollari ma gli ha permesso di entrare nei primi 100 giocatori del mondo facendolo approdare al 72° posto del World Ranking.
Ora che Guido è a tutti gli effetti il più forte italiano e si è classificato per disputare le Olimpiadi a Tokyo una domanda sorge spontanea: quanto tempo ci metterà Padraig Harrington ad accorgersi di lui?