Andiamo alla scoperta delle giovani promesse che si stanno facendo strada sul massimo circuito americano infrangendo record su record, con risultati e prestazioni degne dei più affermati e navigati colleghi professionisti.

Luke Clanton, Miles Russell, Blades Brown, Kris Kim, Gordon Sargent e prima di loro Neal Shipley e Nick Dunlap.

Questi i nomi dei giovanissimi dilettanti che stanno facendo parlare di sé grazie alle loro superlative prestazioni sul PGA Tour.

I nomi di Ludvig Åberg, Chris Gotterup, Austin Eckroat e Davis Thompson, sono ormai sotto gli occhi di tutti già da un po’, visto che hanno vinto un titolo ciascuno sul PGA Tour negli ultimi nove mesi.

University Program Accelerated

Quest’ultimi provengono tutti dall’University Program Accelerated promosso dal circuito stesso.

L’iniziativa è stata annunciata l’anno scorso e consiste nel dare la possibilità ai giovani universitari di ottenere la carta del massimo circuito americano.

Tramite questo sistema i ragazzi guadagnano punti in base ai loro risultati nelle gare universitarie.

Se un giocatore ottiene almeno 20 punti entro la fine del terzo anno di eleggibilità NCAA, diventa idoneo per l’iscrizione al Tour.

Proprio Davis Thompson, classe 1999, è stato l’ultimo di questi ad aver vinto un titolo, il John Deere Classic, con uno score record sulle quattro giornate di gara di ben -28.

Per non parlare poi di Ludvig Åberg.

Passato professionista poco più di un anno fa (giugno ‘23), lo svedese ha stupito tutti vincendo prima l’European Omega Masters, poi l’RSM Classic, e infine ha trionfato da protagonista assoluto con il team europeo nella Ryder Cup di Roma.

In meno di un anno è arrivato alla quarta posizione del ranking mondiale.

Tornando ai dilettanti, quest’anno ce ne sono stati davvero tanti che sono balzati all’onore delle cronache grazie a prestazioni degne dei navigati colleghi professionisti.

Luke Clanton

L’ultimo in ordine di tempo è stato Luke Clanton.

Il 20enne americano infatti ha eguagliato un record che risaliva al 1958, ottenendo due Top 10 consecutive in altrettanti eventi del PGA Tour, il Rocket Mortgage Classic (10° con -14) e il John Deere Classic, dove ha chiuso addirittura secondo con -24.

Non è poi riuscito a conquistare la terza Top 10 di fila nell’ISCO Championship successivo, in cui ha chiuso solo 37°. 

Miles Russell

Chi sicuramente ha fatto parlare di sé in questa prima parte della stagione è stato Miles Russell.

Il 15enne di Jacksonville Beach, Florida, grazie a una super prestazione nel LECOM Suncoast Classic al Lakewood National Golf Club, torneo del Korn Ferry Tour, è diventato il più giovane della storia a chiudere nei primi 25 in un evento valido anche per il PGA Tour con uno score di -14.

Dopo i primi due giri chiusi in 68 e 66, ha infranto un altro record, quello del giocatore più giovane a passare il taglio, primato che apparteneva a Gipper Finau nell’Utah Championship del 2006.

Russell ha affascinato l’intero mondo del golf con il suo gioco, fatto di potenza e sfrontatezza tipica dei giovani, unita a un equilibrio e un autocontrollo da veterano che gli hanno permesso di realizzare ben 17 birdie e tre eagle.

Grazie a questa performance si è poi qualificato per il Veritex Bank Championship della settimana successiva al Dallas-Fort Worth Metroplex, chiuso questa volta senza superare il taglio con un punteggio totale di -4.

Prima di compiere 18 anni, i giocatori non hanno diritto ai punti Korn Ferry Tour a causa della loro iscrizione temporanea al circuito.

Nonostante sia il miglior giocatore dell’AJGA, grazie alle sue vittorie nel Junior Players e nel Junior PGA Championship, non potrà partecipare al Korn Ferry Tour se non tramite inviti speciali.

Queste due prestazioni hanno però permesso al giovane talento di giocare il Rocket Mortgage Classic, gara del PGA Tour disputata lo scorso giugno in cui ha terminato in par senza superare il taglio.

Prima di Russell altri due giovanissimi dilettanti avevano infranto altrettanti primati quest’anno.

Blades Brown

A soli 16 anni, Blades Brown ha passato il taglio nel Myrtle Beach Classic, per poi registrare un ottimo 66 nel moving day del sabato e chiudere il torneo 26°.

Brown detiene anche un altro record: aver chiuso in testa le prime due giornate di qualifica sia nello U.S. Amateur del 2023 sia lo U.S. Junior Amateur di quest’anno.

Kris Kim

Prima di lui Kris Kim, a soli 16 anni e sette mesi, al debutto assoluto tra i grandi, è stato il più precoce amateur a passare il taglio in un evento del massimo circuito americano, la CJ Cup Byron Nelson, e il quinto più giovane a riuscirci, chiudendo il torneo 65°. 

Photo by Jared C. Tilton/Getty Images

Gordon Sargent

L’americano Gordon Sargent, classe 2003, è stato invece il primo giocatore a ottenere una carta per giocare sul PGA Tour attraverso il nuovo sistema University Program Accelerated.

Il 20enne studente della Vanderbilt University di Nashville, in Tennessee, si è guadagnato gli onori della cronaca quale miglior amateur allo U.S. Open del 2023 al Los Angeles Country Club.

Ha inoltre ricevuto un invito speciale all’ultimo Masters, il primo dilettante dopo Aaron Baddeley a ottenere tale onore.

Durante la settimana del Masters, l’Augusta National ha annunciato una nuova deroga per il campione NCAA in carica.

Sargent ha inoltre vinto quattro match su quattro nell’ultima Walker Cup giocata all’Old Course di St Andrews, portando gli Stati Uniti alla vittoria. 

Photo by Ross Kinnaird/Getty Images

Neal Shipley

Chiudiamo con una menzione speciale per Neal Shipley.

Classe 2001 di Pittsburgh, prima di passare professionista il 20 giugno scorso aveva già ottenuto il doppio riconoscimento quale miglior amateur sia del Masters (53°) sia dello U.S. Open a Pinehurst (26°).

Photo by Orlando Ramirez/Getty Images

Nick Dunlap

Prima di lui lui dopo aver strabiliato il mondo del golf con la sua vittoria nell’American Express di inizio anno ottenuta da dilettante, ha riscritto la storia vincendo anche il Barracuda Championship, il primo giocatore a conquistare in una singola stagione due titoli del PGA Tour con due status di gioco diversi. 

L’età media del PGA Tour negli ultimi dieci anni è calata vistosamente.

Se questo trend dovesse continuare, con sempre più giovani talenti in campo grazie ai programmi legati all’Università e a un livello tecnico in netta crescita, l’età media è destinata a calare ancora più velocemente.

In questo modo vedremo sempre più talenti in stile Ludvig Åberg affacciarsi sui massimi circuiti professionistici internazionali.