Victor Dubuisson e The Montgomerie, il percorso di Antalya che ha ospitato per la terza consecutiva il Turkish Airlines Open, devono essere fatti l’uno per l’altro.
Il campione francese infatti vinse qui nel 2013, in quello che finora era stato il suo unico successo sull’European Tour.
Dubuisson (-22, 69 64 67 66) ha dovuto sudare non poco per avere ragione della strenua resistenza del sudafricano Jaco Van Zyl (-21) e del thailandese Kiradech Aphibarnrat (-20), che hanno reso la vita difficile al francese diventato però incredibilmente preciso nella seconda parte del giro.
Partito con tre birdie nelle prime quattro buche – ma i suoi avversari non erano stati da meno – è inciampato su un doppio bogey alla 5 e un bogey alla 7, che sembravano averlo messo fuori causa per il primo posto. Dalla 9 in poi ha invece intascato quattro birdie (di cui tre nelle ultime quattro buche, speculari rispetto alle prime) e un eagle alla 11. Decisivi i birdie nelle ultime due, che gli hanno permesso di aggiudicarsi l’Open turco. Davvero impressionante oggi il suo attacco alla bandiera, con palla quasi sempre piazzata per il colpo vincente sotto par. Con questo successo, Dubuisson si porta in Francia un premio di 1.166.000 dollari, un bel recupero nel World Ranking (salirà intorno al 35° posto dal 69° occupat fino a oggi) e volerà fra i primi dieci della Race to Dubai con oltre un milione e 908mila punti.
“I miei colpi vincenti di oggi? L’approccio da fuori green – ha detto in conferenza stampa Dubuisson, nella foto insieme a Ilker Ayci, Chairman of the Board di Turkish Airlines – che mi ha regalato l’eagle e il secondo colpo alla 18, dove avrei potuto chiudere anche in quel caso con un eagle. Ero a 193 metri dalla bandiera e di solito avrei giocato un ferro 6 o un ferro 7. Invece mi sentivo benissimo e ho di usare un 8, per fermare meglio la palla. È finita a poco più di due metri dalla bandiera: avevo scelto il bastone giusto.”
Ma se la lotta fra i tre dell’ultimo flight è stata avvincente fino all’ultimo (sia Van Zyl sia Aphibarnrat hanno avuto la chance di un birdie e di un eagle sulla 18), inferiore alle aspettative è stato il rendimento di Rory McIlroy, molto falloso nei colpi di attacco al green e spesso costretto a recuperare per salvare il par. Se la sono cavati meglio i suoi due compagni di gioco, il coreano Byeong Un Han (-19) e l’inglese Chris Wood (-17), che lo hanno preceduto in classifica dove è finito sesto (-16) appaiato all’americano Peter Uihlein.
Prossimo appuntamento con le Final Series della Race to Dubai la prossima settimana, per il prestigioso WGC – HSBC Championship, in programma a Shanghai, sul percorso dello Sheshan International, dal 5 all’8 di novembre. Sontuoso il montepremi, ai vertici dell’European Tour, con otto milioni e mezzo di dollari.