A Dustin Johnson evidentemente il percorso del Royal Greens Golf and Country Club piace molto. Dopo aver vinto l’evento inaugurale del Saudi International due anni fa, 12 mesi dopo è finito secondo dietro Graeme McDowell. E oggi ha chiuso la sua terza partecipazione in Arabia Saudita con un 68 che gli vale 15 sotto il par (67 64 66 68). Nel suo score tre birdie e un bogey alla 16.
Per lui un premio di 475mila euro e la nona vittoria sull’European Tour. In realtà sette successi, cui si aggiungono i due nel Saudi International, sono in comune con il PGA Tour: un Masters, uno U.S. Open e ben cinque tornei del WGC.
Sul campo della King Abdullah Economic City, Johnson ha lasciato a due colpi la coppia formata da Justin Rose (68 66 68 65), tornato finalmente ai suoi migliori livelli, e Tony Finau (68 65 67 67). Per l’inglese un bel percorso netto con cinque birdie, mentre l’americano, autore peraltro di sei birdie, ha gettato al vento la possibilità di costringere DJ a un playoff con i due bogey alla 16 e 17.
“Le condizioni quando abbiamo iniziato erano davvero difficili”, ha detto Johnson. “Mi sentivo in forma, ma ho visto la classifica e sapevo che gli altri stavano giocando bene. Comunque ho continuato a darmi delle possibilità di vittoria. Ho fatto un bel putt sulla 13 e da lì in poi ho giocato solido. Forse quel colpo è stato la chiave del mio successo”.
La vittoria di Johnson rafforza la sua posizione in cima alla classifica ufficiale dell’Official World Golf Ranking. Dj ha poi aggiunto: “Non sono riuscito a infilare nessun putt dalla lunga distanza. Non è stata perfetta la lettura delle ondulazioni. Oggi è stata dura tutto il giorno, ma alla fine sono riuscito a mantere un paio di colpi di vantaggio su Justin e Tony. Purtroppo non posso girare il mondo come vorrei, perché ho impegni ben definiti sul mio Tour. Ma davvero mi piacerebbe molto”.
Alle spalle dei migliori Victor Perez (-12), ieri secondo, che quindi ha giocato in coppia con DJ. Il francese ha perso un’opportunità di birdie all’ultima buca ed è finito appaiato allo scozzese Calum Hill al quarto posto. Sesti il danese Rasmus Højgaard (miglior score di giornata con 62), l’australiano Ryan Fox, il norvegese Viktor Hovland e Tyrrell Hutton. L’inglese, che guida la classifica della Road to Dubai, nelle ultime 12 uscite ha collezionato ben 7 top ten.
Buon ultimo giro per Guido Migliozzi (68 67 74), unico italiano rimasto in gara dopo il taglio a 36 buche. Il 24enne vicentino è riuscito a risalire una trentina di posizioni grazie al 67 dell’ultimo giro. Un vero peccato il 74 segnato sullo score del terzo giorno. Avesse solo chiuso in par, si sarebbe ritrovato nei primi 20. Ma le sue grandi capacità restano comunque evidenti e speriamo davvero che nei prossimi appuntamenti possa mantenere sempre il rendimento da top player che ha già dimostrato in molte occasioni. Per il momento può accontentarsi di un premio di oltre 20mila euro e del recupero di sei posizioni nella Race to Dubai, che oggi lo vede 72°.