Nato a New York nel 1984, terzo figlio di Donald e Ivana, Eric Frederick Trump è oggi il vicepresidente esecutivo della Trump Organization e supervisiona tutti gli aspetti gestionali e operativi dell’impero di famiglia.

Di sede a Jupiter, in Florida, Eric è direttamente coinvolto nel successo e nella crescita della Trump Organization, dalle migliori proprietà residenziali agli hotel di lusso, dai campi da golf ai magnifici uffici e sedi commerciali, dalle cantine vinicole ai locali di intrattenimento e alle società di intermediazione.

Si è unito all’azienda di famiglia mentre era ancora studente al college.

Nel 2002 si è laureato la prima volta presso la Hill School e la seconda, in finanza e management, presso la Georgetown University di Washington.

Eric guida anche con successo la Trump Golf, divisione che è passata dalle tre proprietà nel 2006 alle attuali diciotto. 

Lo abbiamo raggiunto per conoscere meglio nascita, sviluppo e futuro del progetto. Le proprietà golfistiche Trump sono considerate l’eccellenza assoluta a livello mondiale.

Quando e come è nata l’idea di creare questo progetto e com’è oggi strutturato il business della Trump Golf?

Mio padre è sempre stato un grande appassionato di golf. Il suo amore è profondo e di lunga data e me lo ha trasmesso in giovane età.

Quando gli è stata data l’opportunità di iniziare a investire nel golf si è buttato a capofitto, acquisendo West Palm Beach e Westchester alla fine degli anni ‘90.

Da lì, il nostro portafoglio di campi si è espanso fino alle attuali 18 proprietà. Siamo molto orgogliosi di aver dato vita a tracciati di grande personalità e qualità che hanno tutti ottenuto prestigiosi riconoscimenti.

L’Ailsa Course di Trump Turnberry e il King Robert the Bruce Course recentemente ristrutturato sono entrambi tra i primi cento percorsi al mondo.

L’Aisla Course è all’ottavo posto tra i Top 100 di Golf Digest. E anche il Trump International Scotland di Aberdeen è in cima alla lista.

Praticamente tutti i nostri campi da golf privati ​​negli Stati Uniti sono i migliori nel loro stato, e il Blue Monster al Trump Doral che è uno dei migliori tra quelli pubblici degli Stati Uniti. 

Cosa distingue le destinazioni Trump Golf dalle altre?

Tutto, dai bunker ai tee box, è curato dalle nostre squadre di greenkeeper con estrema attenzione. Ogni singola bandiera viene lavata settimanalmente, devono essere sempre nitide e perfette.

La nostra cura dei dettagli è ineguagliabile ed è questo livello che ci distingue. O ce l’hai o non ce l’hai e noi in questo devo dire siamo maniacali e particolarmente precisi in ogni aspetto dell’attività gestionale dei nostri golf club.

Non c’è nessuno più esigente di noi, non tralasciamo nulla. Offriamo le migliori condizioni in assoluto per dilettanti e campioni, allo stesso modo. 

Avete iniziato dalla Florida e ora avete proprietà in molti paesi. Quali nuovi progetti avete in mente?

Con sei tracciati in totale presenti in Florida (quattro superlativi al Trump Doral, uno a Jupiter e uno a West Palm Beach), abbiamo creato un polo golfistico unico.

Il Trump West Palm Beach, il Trump Jupiter e il Trump Doral ospitano alcuni dei più grandi golfisti del mondo.

Il team di Trump Golf sa come creare esperienze per tutti i diversi livelli di golfisti e stiamo costantemente esplorando nuovi mercati in cui immergerci in un prossimo futuro.

Attualmente stiamo lavorando sul già spettacolare Trump International Scotland di Aberdeen, con la nascita di un secondo links assolutamente superlativo.

Sarà in ottima compagnia, accanto all’attuale links che ospita il Legends Tour ed è stato riconosciuto da Golf Digest come uno dei cento migliori campi del mondo.

Con il New Course Trump International Scotland diventerà il più impressionante ed esclusivo links a 36 buche del pianeta.

Siamo entusiasti di poter continuare ad aggiungere al nostro portafoglio nuovi campi e strutture di livello in paesi quali l’Oman, il Vietnam e l’Indonesia.

L’obiettivo è quello di cercare di espandere il nostro portafoglio in luoghi in cui sviluppare il nostro concetto di lusso ed esclusività.

Non possiamo sapere oggi con certezza quali saranno i prossimi, magari in futuro ci sarà spazio pure per un Trump Italy!

Torneremo a vedere un major su un campo Trump? Come sono i vostri rapporti con le massime organizzazioni golfistiche?

Nutro un grande rispetto per gli organi di governo del golf e con loro abbiamo ottimi rapporti.

Tutte le nostre proprietà sono in grado di ospitare grandi tornei, nessuno escluso.

Le gestiamo in modo meticoloso e, quando e se riceveremo una chiamata, ne saremo davvero onorati lavorando ancora più assiduamente per offrire a giocatori e pubblico una location impeccabile.

Del resto il nostro gruppo nel corso degli anni ha sempre ospitato grandi tornei  a ogni livello, da quelli junior sino all’LPGA Tour,  dal Legends Tour sino al LIV Golf, e se un domani verremo ricontattati saremo pronti a farlo con grande entusiasmo.

Ha un sogno nel cassetto che vorrebbe un giorno realizzare?

Il nostro unico obiettivo non è certo la quantità, ma piuttosto avere le strutture golfistiche più iconiche in ogni continente.

Il mio desiderio è quello di continuare non solo ad ampliare il nostro portafoglio di strutture golf ma anche quello di creare esperienze davvero uniche per i golfisti di ogni livello.

Uno degli aspetti che ci contraddistingue è che ogni appassionato, nel momento in cui mette piede in una delle nostre proprietà, percepisce subito il nostro impegno assoluto non solo per il gioco del golf ma per l’esperienza nel suo complesso.

Tutto è curato per offrire all’ospite qualcosa di assolutamente indimenticabile, dall’accoglienza alla ristorazione, dal pernottamento sino al campo di gioco.

Le nostre club house sono strutture di livello mondiale, i nostri team culinari si impegnano molto per offrire una ristorazione senza pari e i greenkeeper sono i migliori sul mercato, per dare a pro e amateur condizioni di gioco impeccabili.

Questo è ciò che ottieni se entri nel mondo Trump. Continuiamo quindi ad espanderci e a raggiungere mercati diversi, ma allo stesso tempo lavoriamo per fissare standard sempre più elevati per i soci dei nostri club e per tutti gli ospiti.

Realisticamente, avete mai valutato l’Italia come destinazione per un vostro resort?

Crescendo, ho trascorso molto tempo in Italia ed è un paese che amo particolarmente.

Dalle Alpi a nord sino alle spiagge vulcaniche a sud, ci sono poche destinazioni più belle della vostra al mondo per storia, cultura, paesaggi ed enogastronomia.

In Italia sono presenti già molte ottime strutture di golf e campi disegnati da prestigiosi architetti.

Se mai ci venisse data l’opportunità un giorno di sviluppare un progetto veramente spettacolare e di livello mondiale, non avremmo alcun dubbio.

Sarebbe qualcosa di meraviglioso e contribuirebbe a far crescere ancora di più la percezione dell’Italia quale destinazione golfistica di livello internazionale.