Fra 12 mesi, saremo immersi nel più grande evento planetario dello sport, le Olimpiadi di Tokyo. Prenderanno il via il 24 luglio, per concludersi il 9 agosto. Il golf sarà di nuovo sotto i riflettori ed entrerà in scena presto. Dalla fine dell’Open Championship al Royal St George’s, solo 11 giorni per l’appuntamento con i cinque cerchi. La caccia alle medaglie maschili, in stroke play e sulla classica distanza di 72 buche, prenderà il via giovedì 30 luglio. Una settimana dopo toccherà alle donne.
Teatro dei due tornei sarà l’East Course del Kasumigaseki Country Club. Situato a Saitama, un sobborgo di Tokyo, è stato ridisegnato nel 2016 da Tom e Logan Fazio. Un percorso splendido, che già si annuncia come interessante avversario per i giocatori più titolati del mondo.
La domanda più importante riguarda però proprio la partecipazione, che a Rio fece discutere per le non poche assenze. Fra queste, quelle di McIlroy, Spieth, Scott e di Francesco Molinari. Al momento in cui scriviamo volerebbero in Giappone per il team americano Brooks Koepka, Dustin Johnson, Tiger Woods e Bryson DeChambeau. E sarebbero in compagnia di Rose e Fleetwood, McIlroy e Lowry, Scott e Day, Rahm, Stenson, Oosthuizen. Due gli azzurri, Molinari e Pavan, con Migliozzi appena dietro. In campo femminile ora si spartiscono la vetta coreane e statunitensi. Per l’Italia, Giulia Molinaro.
Le regole per la qualifica rimangono le stesse di Rio 2016, quando il golf si è riaffacciato alle Olimpiadi dopo oltre un secolo di ostracismo. Il numero dei giocatori è 60 per entrambi i tornei, con almeno un posto a disposizione del Giappone. Nessuna nazione potrà avere più di quattro rappresentanti, ma dovranno essere fra i primi 15 del mondo alle date del 22 (uomini) e 29 giugno (donne). Dopo i top 15, solo due i posti disponibili al massimo per ogni squadra.
Alcuni fra i top player hanno già dichiarato che decideranno la partecipazione molto più vicini al torneo. L’appeal di Tokyo è però ben diverso da quello di Rio, anche perché stiamo parlando del secondo mercato mondiale del golf dopo quello degli Stati Uniti. E il Comitato Internazionale Olimpico confida perciò nella presenza dei big. Poi deciderà, dopo il secondo “test”, se mantenere o meno il golf fra le discipline dei Giochi estivi.