Non solo applausi ma anche delle critiche per l’evento organizzato da Tiger Woods e Phil Mickelson. A tirar loro le orecchie il New York Times. Nessun dubbio sul successo della gara in grado di raccogliere ben 20 milioni di dollari per sostenere la lotta al COVID-19 con il record di 6 milioni di telespettatori. L’aspetto che ha mosso le critiche del giornale americano è stato quello legato al distanziamento.
Le critiche per Tiger e Phil
La gara non è stata la migliore promozione per quel che riguarda il distanziamento sociale. Con i quattro protagonisti che, di tanto in tanto, si sono trovati a meno di un metro di distanza l’uno dall’altro. Ci sono stati poi occasionali saluti pugno contro pugno e, in un paio di circostanze, la pallina, una volta raccolta dalla buca, è stata lanciata al proprio partner di gioco”.
In vista della ripresa del PGA Tour, in programma per l’11 giugno a Fort Worth col Charles Schwab Challenge, il PGA Tour dovrà cercare di ricordare ai giocatori di essere da esempio per i milioni di golfisti dilettanti sparsi in tutto il mondo che seguiranno la gara. Tutti – ha concluso il quotidiano – sono felici di poter tornare sui green, ma giocare in sicurezza servirà a far sì che l’opportunità non venga sprecata”.
Il golf è stato riconosciuto globalmente come uno degli sport più sicuri poiché effettivamente permette il distanziamento. Ci sono piccoli aspetti da limare che, non solo fanno parte del nostro sport, bensì sono insiti nella socialità. Stringersi la mano ad inizio e termine del giro, lanciarsi la pallina quale gesto di cortesia, o complimentarsi con un pugnetto sono comportamenti che spesso “vengono in automatico” tanto agli amateur che ai più forti giocatori al mondo. Questi però, a differenza di noi dilettanti, hanno gli occhi del mondo puntati addosso e la loro responsabilità è sicuramente maggiore.
Il golf un esempio da seguire
Come detto in apertura il golf si è dimostrato uno spot solidale capace di raccogliere, in un solo evento, 20 milioni di dollari. Ma non solo. In otto giorni il golf americano è riuscito a incassare esattamente 25.503.959 dollari per sostenere la battaglia contro il coronavirus. Dai 5.503.959 ricavati dalla sfida di beneficenza (sempre in Florida ma a Juno Beach) tra il tandem Rory McIlroy-Dustin Johnson e il duo composto da Rickie Fowler-Matthew Wolff, ai 20.000.000 ottenuti dal The Match II Champions for Charity. Un’esibizione che Woods ha definito “entusiasmante sotto ogni punto di vista. Con l’obiettivo, di aiutare tante persone colpite dall’emergenza sanitaria, raggiunto”.