La domanda è d’obbligo quando si parla del miglior giocatore che il golf italiano abbia mai avuto, attualmente scivolato oltre la 150esima posizione del World Ranking.
Dopo un 2020 in cui Francesco Molinari ha giocato pochissimo, anche a causa del cambio di vita da Londra a Los Angeles, tutti, lui per primo, speravano in un 2021 dai toni decisamente diversi.
L’inizio dell’anno solare ci ha regalato segnali più che confortanti, con tre ottimi Top 10 in altrettanti tornei di peso del PGA Tour, American Express, Farmers Insurance Open e Genesis Invitational.
Poi la brusca inversione di tendenza: tre tagli nelle ultime quattro gare disputate (Palmer Invitational, The Players e Wells Fargo Championship), e un 52° posto al Masters, chiuso con un pesante giro in 81.
Il forfait dell’ultimo secondo al PGA Championship di Kiawah Island per un dolore alla schiena lo ha costretto a rinunciare al secondo major della stagione, così come al prossimo Memorial Tournament, la gara di Jack Nicklaus, in programma dal 3 al 6 giugno al Muirfield Village Golf Club di Dublin, in Ohio.
“Sfortunatamente – ha postato Molinari sui social – il problema alla schiena non mi permetterà di essere in campo al Memorial. Mi spiace molto non poter partecipare a uno dei tornei più belli del PGA Tour. Il recupero dall’infortunio sta comunque procedendo bene e spero, credo, di poter tornare in campo presto. Grazie a tutti del tifo, non è un periodo facile ma vi prometto come sempre massimo impegno e dedizione per poter presto competere ad alti livelli”.
Molinari, che solo qualche giorno fa aveva annunciato la fine del rapporto con Mark Fulcher, l’ex caddie di Justin Rose con lui dal 2019, ha deciso, in un momento certamente delicato della sua vita professionale, di tornare a fare affidamento su Pello Iguaran, con il quale ha condiviso tutti i più grandi successi ottenuti sino ad ora in carriera.
Con lui al fianco come caddie è arrivato ad essere numero 5 del World Ranking, a conquistare 2 titoli sul PGA Tour, a sollevare nel 2018 il trofeo del BMW PGA Championship a Wentworth e la mitica Claret Jug dell’Open Championship a Carnoustie, diventando il primo italiano nella storia del golf a vincere un major, e infine a battere ogni record nella indimenticabile Ryder Cup di Parigi, in cui mise in fila cinque successi su alrettanti match.
Con lo U.S. Open ormai alle porte (17-20 giugno), Francesco sta lavorando assiduamente per cercare di risolvere definitivamente i problemi alla schiena con una serie di terapie specifiche. L’obiettivo è quello di arrivare libero da dolori a Torrey Pines, dove il 31 gennaio scorso nel Farmers fu autore di un ottima prova, chiudendo al decimo posto grazie a un 66 finale.
Chicco dovrebbe poi essere in campo anche la settimana successiva nel Travelers Championship al TPC River Highlands, in Connecticut. L’obiettivo è tornare presto ai livelli che lo hanno reso uno dei più forti e solidi giocatori al mondo.
Con la Ryder Cup di Whistling Straits ormai sempre più vicina, Molinari cercherà attraverso prestazioni e risultati di convincere Padraig Harrington a puntare su di lui per una delle tre wild card a disposizione del capitano europeo, giocando così la sua quarta Ryder dopo i successi del 2010, 2012 e 2018.