Tanti sono gli impegni, anche economici, che nello scorso dicembre sono stati firmati da Franco Chimenti con l’European Tour in chiave “Rome 2022”.
Tra questi, per il 2016, c’è innanzi tutto l’organizzazione di un Open d’Italia da 3 milioni di montepremi (saranno 7 a partire dal 2017 quando il torneo si disputerà a maggio NdR), di due tornei del Challenge e di uno del Senior Tour.
Ne consegue che nella corsa verso la Ryder Cup capitolina la ricerca degli sponsor e la comunicazione siano due snodi essenziali. Ed è proprio in quest’ambito che, a poche ore dall’Assemblea, o meglio, dagli Stati Generali del golf convocati per giovedì a Milano, il presidente federale ha voluto raccontarci le ultime novità:
“Per quanto riguarda il primo punto – ci spiega Chimenti- ovvero la ricerca degli sponsor, esisterà la figura di un direttore generale al quale sarà affidata tutta la macchina organizzativa da qui al 2022. A lui in persona e quindi alla squadra di esperti che si sceglierà darò assoluta carta bianca. Ho già in mente il nome, sicuramente un personaggio di primissimo piano: ci sono già stati dei contatti e sto solo aspettando una sua risposta. Se sarà affermativa, il 2 febbraio, prima di partire per Dubai dove incontrerò il Ceo del Tour, Keith Pelley, vi saprò dire di più. Nel frattempo non scordiamoci che abbiamo il paracadute delle garanzie economiche firmate dal governo, da SACE e dal Credito Sportivo per 220 milioni”.
E per la comunicazione?
“Già avrete notato come i quotidiani sportivi con cui ho raggiunto un accordo, si stiano occupando della questione Ryder. Il Corriere dello Sport e Tuttosport già ne parlano e così farà la Gazzetta in settimana. Ma la notizia chiave è un’altra: la Ryder Cup di Roma sarà visibile in tv, ovviamente, ma in chiaro in tutta Italia. I diritti sono di Sky Uk, che poi li cederà all’emittente che sceglierà tra quelle che trasmettono in chiaro. Il che fa già intuire la portata mediatica dell’evento per il nostro Paese”.
Insomma, questa è un’occasione che il golf italiano non può proprio perdere…
“Per questo ho voluto riunire a Milano gli Stati Generali. Perché voglio che i presidenti di club abbiano ben chiaro in mente cosa significa una Ryder a Roma. Devono capire che se ho fatto di tutto per avere la manifestazione in casa, in primis l’ho fatto per loro, per i circoli, per il nostro golf. Vede, tutto quello che in termini di promozione abbiamo provato a fare in precedenza, penso al golf nelle piazze, ai gonfiabili nei centri commerciali, alle lezioni con i maestri in giro per le città, beh, tutto questo non è servito. Non ha funzionato. Ma la Ryder, beh, la Ryder non può non funzionare. Ed è per questo che i presidenti e i club devono essere pronti a sfruttare il momento. Questa è un’opportunità per loro, ma –e forse per la prima volta- è anche a prescindere da loro”.