L’inglese Chris Wood (279 – 72 70 68 69, -9) si è fregiato del prestigioso titolo del BMW PGA Championship dopo un giro finale ricco di colpi di scena sul percorso del Wentworth Club a Virginia Water in Inghilterra.
Il migliore degli italiani è stato il giovanissimo Renato Paratore, 43° con 290 colpi (73 72 72 73, +2), che ha preceduto Francesco Molinari, 55° con 293 (72 71 75 75, +5), ed Edoardo Molinari, 65° con 297 (72 70 73 82, +9).
Wood ha superato di misura lo svedese Rikard Karlberg (280, -8), vincitore dell’ultimo Open d’Italia, arrivato in club house con largo anticipo dopo una rimonta dal 28° posto, grazie a un 65 (-7) per il quale si è giovato anche di una “buca in uno”.
Al terzo con 281 (-7) l’inglese Danny Willett, che ha perso ogni opportunità di successo con una grossa stonatura nel terzo turno (76 +4), al quarto con 282 (-6) il sudafricano Thomas Aiken e i francesi Romain Wattel e Julien Quesne e al settimo con 283 (-5) il tedesco Martin Kaymer, che non è riuscito da trovare il passo giusto dopo essersi proposto per il titolo, il sudafricano Jaco Van Zyl, il paraguaiano Fabrizio Zanotti e gli inglesi Andrew Johnston e Tyrrell Hatton, quest’ultimo secondo dopo 54 buche e naufragato con un 75 (+3).
Sono saltati anche l’australiano Scott Hend, leader dopo tre turni, e l’inglese Lee Westwood, terzo, che sono scivolati fino alla 15ª posizione con 285 (-3), e ha fatto un po’ meglio il coreano Y.E. Yang, 12° con 284 (-4), terzo anch’egli e nel novero di coloro che hanno praticamente lasciato strada a Wood.
Si sono barcamenati a metà graduatoria l’iberico Rafael Cabrera Bello, 22° con 286 (-2), l’inglese Luke Donald, il nordirlandese Graeme McDowell e l’indiano S.S.P. Chawrasia, 27.i con 287 (-1), i coreani Byeong Hun An, campione uscente, e Jeunghun Wang, 33.i con 288 (par), e sono terminati in bassa classifica i thailandesi Thongchai Jaidee, 52° con 292 (+4), e Kiradech Aphibarnrat, 60° con 295 (+7).
Buche in uno – Come detto Rikard Karlberg ha realizzato l’ace alla buca 2, par 3 di 141 metri, e non ha avuto premio, così come era capitato nella seconda giornata allo scozzese Scott Jamieson, a segno dal tee alla 10ª, par 3 di 168 metri.
E’ andata invece benissimo all’inglese James Morrison, che ha ottenuto la “hole in one” alla buca giusta, ossia la 14ª, par 3 di 164 metri. Infatti il fortunato colpo, eseguito con un ferro 5, è stato premiato con una fiammante auto BMW i8. Tutto nel contesto di una prestazione piuttosto grigia sottolineata dal 75 di giornata., con un birdie, quattro bogey e un doppio bogey a far compagnia alla prodezza, e il 47° posto (291, +3) insieme a Jamieson.
La gara – Chris Wood, 29enne di Bristol, è partito a forte andatura, mentre i suoi diretti avversari sono apparsi subito in difficoltà, e ha concluso la prima parte del tracciato con un 29 (-6), frutto di un eagle e di quattro birdie, che lo hanno portato avanti fino al “meno 12” con cui si è messo al riparo anche da Karlberg, in attesa del suo destino in club house, che aveva fissato il 65 (-7) con l’ace, sette birdie e due bogey. Nel frattempo si allontanavano sempre di più coloro che potevano dire qualcosa sul discorso titolo e allora ha pensato lo stesso Wood a procurare qualche emozione. Dopo un bogey-birdie alla 10ª e alla 11ª improvvisamente ha perso lucidità e con tre bogey ha dato a Karlberg la speranza del playoff. Alla buca 18, però, sia pure con qualche affanno ha salvato il par e il prezioso colpo di vantaggio che gli era rimasto, ha firmato il terzo titolo nel circuito, dopo quelli nel Qatar Masters (2013) e nel Lyoness Open (2015), e ha intascato il congruo assegno di 833.330 euro su un montepremi di cinque milioni di euro.
Gli italiani – Renato Paratore ha trovato un doppio bogey alla terza buca che ha subito annullato con un eagle alla successiva. Dopo aver mantenuto il par fino alla 9ª, ha realizzato un birdie alla 10ª, poi ha incrociato tre bogey di fila e un birdie prima di uscire dal campo per il 73 (+1).
Francesco Molinari è arrivato al giro di boa con un colpo sopra par (due bogey e un birdie) e successivamente è andato sulle montagne russe con un eagle, un birdie, un bogey e due doppi bogey per il 75 (+3). Per Edoardo Molinari sembrava un giro con qualche difficolta, ma niente di drammatico, e alla 12ª buca aveva segnato due birdie e tre bogey. All’improvviso ha subito una specie di diluvio golfistico e il suo score è arrivato fino a 82 (+10) colpi nell’arco di cinque buche, dalla 13ª alla 17ª in cui la sequenza è stata: bogey, doppio bogey, triplo bogey, bogey e doppio bogey.
E’ uscito al taglio Matteo Manassero, 82° con 147 (73 74, +3), vincitore del torneo nel 2013, secondo italiano dopo Costantino Rocca (1996).