Bernard Langer, vincitore di due Giacche Verdi (1985, 1993), ha dovuto posticipare il suo addio al Masters di quest’anno a causa di un infortunio e un intervento al tendine di Achille.
Il campione tedesco ha così deciso di abbandonare le scene ad Augusta nel 2025 giocando così la sua 41esima edizione.
Una scelta sicuramente sofferta ma consapevole. Complice il percorso ormai davvero troppo lungo per un giocatori di 66 anni. Nonostante Langer continui a giocare sul circuito Over 50 americano e, da sempre, sia l’uomo da battere, si è reso conto che competere con le nuove leve sia diventato impossibile.
Ci spiega il motivo di questa decisione?
Il mio obiettivo ad Augusta non è quello di presentarsi sul tee della 1, fare due giri sopra i 78 e tornare a casa. Così, non sono competitivo e, soprattutto, non mi diverto. Il percorso in questi anni è diventato troppo lungo e all’eta di 66 anni è diventato praticamente impossibile giocare contro i giovani di oggi. Ecco il motivo per il quale ho deciso di dare l’addio al Masters, un torneo molto speciale per me e per tutta la mia carriera.
Nonostante abbia deciso di non giocare più continuerà a venire ad Augusta?
Certamente sì. Non mi perderei questo evento per niente al mondo. Vi confesso che la cena dei campioni è uno delle mie serate preferite di sempre. Ho la possibilità di assaggiare splendide prelibatezze in giro per il mondo. parlare con i miei vecchi colleghi, ripercorrere gli aneddoti e le storie del grande golf e confrontarmi con tutti i nuovi vincitori. È la sera nella quale chiedo gli autografi invece di farli.
Perché il Masters è così speciale per lei?
È un torneo davvero unico e si gioca su un percorso che non ha eguali. Ogni anno quando percorro Magnolia Lane e vedo la club house bianca in lontana ho la pelle d’oca. Per non parlare del trattamento riservato ai past champion. Abbiamo il parcheggio e lo spogliatoio riservati, ad esempio. Augusta riesce a reinventarsi ogni anno, incredibile gli investimenti che fanno per rendere questo posto sempre sopra ogni aspettativa.
Parlando dell’edizione di quest’anno, chi crede possa essere papabile per la vittoria?
Credo che Scottie Scheffler e Rory McIlroy siano in pole position per indossare la Giacca Verde ma i fuoriclasse sono talmente tanti che è difficile sbilanciarsi e dare un nome. L’unica cosa che veramente conta è che in campo ci saranno finalmente tutti i più forti giocatori del mondo sia del PGA Tour che del LIV Golf.
Come procede il suo recupero?
Direi molto bene. Già tre giorni dopo l’intervento chirurgico ho iniziato la riabilitazione, lavorando sul mio muscolo del polpaccio. Da una decina di giorni ho anche ripreso a praticare e il mio obiettivo è quello di tornare in campo in un torneo ufficiale non più tardi di due mesi.