Antonio Bozzi ci ha lasciato ieri, in una uggiosa serata milanese di inizio inverno. Il Consigliere Onorario della Federgolf si è spento a 82 anni al San Raffaele, dove era ricoverato da alcuni giorni. Dopo aver contratto il COVID, era entrato all’Ospedale di Circolo della sua città, Varese. Una serie di complicazioni avevano poi suggerito il trasporto a Milano.
Per tutti era Toni, un gentiluomo di altri tempi che aveva fatto del golf una vera missione. Consigliere federale da oltre 20 anni e poi Vice Presidente, era il massimo esperto italiano di regolamenti e gare. Con particolare attenzione alla gestione dell’handicap, una conoscenza talmente approfondita e competente da averlo portato al vertice di questa sezione in seno all’European Golf Association (EGA).
A lungo presidente del Golf Club Varese, aveva imparato ad amare il Gioco sulle splendide e impegnative buche del Circolo di Luvinate. Era sempre in prima fila a ogni appuntamento, come i meeting AITG, dove poter trasferire la sua conoscenza ad addetti ai lavori e non. Toni non era un presenzialista, ma lo trovavi in ogni occasione concretamente rilevante, sempre pronto a dare risposte, chiarire dubbi, dare consigli.
Insieme, abbiamo pubblicato di recente su Golf & Turismo e Professione Golf una vera “opera omnia”, dedicata al cambiamento del vantaggio di gioco secondo il nuovo sistema World Handicap System. Un lavoro preciso, puntuale, ricco di esempi quello che Toni ci ha consegnato in vari round. È stato l’ultimo e più impegnativo capitolo di una collaborazione durata una quindicina di anni, di cui posso dire di essere fiero perché Toni mi aveva scelto come terminale per la divulgazione della sua incredibile conoscenza di regolamenti e gare.
Sarà difficile dimenticare la sua rara umanità. Gentilezza, stile, disponibilità, cultura (non solo golfistica) facevano di Antonio Bozzi un personaggio unico nel nostro mondo e apprezzato da tutti. È superfluo dire che lascerà un vuoto incolmabile. Da persona intelligente quale era, Toni ci ha però lasciato un erede pronto a raccogliere il suo testimone. È Richard Cau, che stava prendendo il suo posto in Italia e nell’EGA.
Non cancellerò mai il suo ultimo whatsapp. Risale a pochi giorni fa e recita così: “Fulvio, purtroppo ancora sotto COVID. Ma Richard sa tutto. Ciao, Toni.” Non lo avevo più disturbato perché nell’ultima nostra telefonata mi aveva risposto con un filo di voce spezzato. Mi ero ripromesso di mandargli oggi un messaggio di auguri. Ma purtroppo è rimasto nel mio cellulare. Ciao, Toni.