Anthony Kim sta progettando il suo ritorno al golf professionistico dopo un’assenza di 12 lunghi anni. Per oltre un decennio è stato il più famoso recluso del golf, l’uomo del mistero.
Con il passare degli anni, le storie della sua breve carriera, stoppata sul più bello a soli 26 anni, sono state raccontate con livelli crescenti di ammirazione ed esagerazione.
Negli ultimi mesi Kim ha intavolato un dialogo sia con il PGA Tour che con il LIV Golf e con potenziali sponsor per pianificare il suo ritorno.
L’ultima apparizione
L’ultima volta che abbiamo visto Kim in gara, aveva 26 anni e giocava il Wells Fargo Championship del 2012.
Si è ritirato da quell’evento dopo il primo giro, additando un problema fisico. Si trattava del suo terzo ritiro consecutivo. Poco dopo è scomparso e da allora non si è più sentito parlare di lui.
Una questione centrale nelle trattative di questi ultimi tempi è stata la polizza assicurativa dei giorni di gioco di Kim, ora del valore stimato di 10 milioni di dollari, che sarebbe stata annullata in caso di ritorno alle competizioni.
La sua decisione di provare a ritornare a gareggiare sul PGA Tour piuttosto che firmare un accordo con il LIV arriva anche in un momento di tensione nelle trattative tra le leghe, che si contendono giocatori, attenzione e influenza in vista dell’inizio delle rispettive stagioni 2024, il tutto mentre sullo sfondo si agitano le trattative per un potenziale accordo.
Ipotesi PGA Tour per Kim
Se Kim dovesse scegliere la strada del PGA Tour, in teoria potrebbe riprendere a giocare immediatamente.
Avrebbe accesso ad alcuni eventi minori grazie al suo status di “past winner”, ma al di fuori degli eventi di prestigio non avrebbe problemi a trovare esenzioni per gli sponsor in tutti gli altri settori, sapendo quanto sarebbe importante per il field.
Sebbene il pagamento dell’assicurazione di Kim non possa essere gestito direttamente in un’unica soluzione dal PGA Tour non mancherebbero i modi per monetizzare le sue apparizioni.
Tra questi possiamo ipotizzare rapporti con gli sponsor, facendo apparizioni, coltivando un seguito sui social o guadagnandosi un posto nel Player Impact Program (PIP), sfruttando collettivamente il suo cachet per far fruttare la sua presenza.
Se Kim dovesse riprendere a far parte del Tour, quest’anno potrebbe accettare esenzioni illimitate.
Alla domanda sul possibile ritorno di Kim, un portavoce del PGA Tour ha rifiutato di commentare.
Ipotesi LIV Golf per Kim
Fonti che hanno familiarità con le trattative del LIV Golf hanno detto che inizialmente la lega non aveva espresso grande interesse né disponibilità a pagare per l’ingresso di Kim nella lega.
Ma quando si è diffusa la notizia del potenziale ritorno di Kim, figure chiave come Dustin Johnson hanno espresso motivazioni a favore date dal suo valore potenziale.
A ciò ha fatto seguito una telefonata dell’amministratore delegato del LIV, Greg Norman, direttamente a Kim e sono iniziate le trattative, compresa un’offerta di un anno che avrebbe coperto la polizza assicurativa di Kim.
In questo modi gli si permetterebbe al contempo sia di guadagnare premi in denaro sia accordi con gli sponsor, anche se un portavoce del LIV non ha voluto commentare a riguardo.
Squadra o wild card?
Se Kim dovesse firmare con il LIV, potrebbe non entrare a far parte di una squadra, almeno non nel primo anno del suo contratto.
Sebbene sia stata ventilata la possibilità che si unisca alla squadra di Jon Rahm, quest’anno il LIV dovrebbe giocare con un field di 54 giocatori composto da 13 squadre da quattro (52 giocatori in totale) più due posti “wild card” riservati ai singoli.
Sembra inoltre improbabile che Kim si metta in gioco già dal debutto della prossima settimana a Mayakoba, ma potrebbe potenzialmente giocare come wild card in futuro.
L’evento di Miami di inizio aprile è stato indicato come potenziale debutto stagionale.
La visione di Kim è che, se il primo anno dovesse andare bene, potrebbe essere ingaggiato da una squadra per il 2025 o potenzialmente lanciarne una propria.
I prossimi scenari
Ci sono chiare argomentazioni a favore dell’una o dell’altra parte. Il PGA Tour ha una portata maggiore e un significato storico e contestuale più importante del LIV.
Il Tour è stato il circuito in cui è nata la stella di Kim, dopotutto, e anche se LIV continua a raccogliere talenti di alto livello, il PGA Tour rimane il circuito più competitivo del mondo.
Anche gli ascolti televisivi del Tour hanno superato quelli del suo concorrente e, di conseguenza, gli accordi di sponsorizzazione sono più facilmente disponibili.
Il LIV, d’altra parte, rappresenterebbe un punto di approdo più morbido. Grazie al denaro garantito di alto livello, Kim guadagnerebbe ogni settimana una somma a sei cifre anche se si classificasse sempre all’ultimo posto.
Terza opzione per Kim
Se non ci dovesse essere una strada (o un accordo) che gli piace, Kim potrebbe rimanere nell’ombra.
Potrebbe sì aver perso la finestra per un mega-contratto con il LIV, ed è possibile che non si senta abbastanza pronto per un ritorno sul PGA Tour.
Il suo futuro golfistico potrebbe rimanere un “se”, ma per la prima volta dopo tanto tempo, è realmente possibile un suo ritorno.
Qualunque sia la strada intrapresa da Kim, la sua ricomparsa sarebbe accolta con grande interesse dagli appassionati di golf di tutto il mondo.
La carriera di Anthony Kim
Durante l’apice della sua carriera di giocatore, Kim ha raggiunto lo status di cult-hero come volto nuovo, appariscente, duro e festaiolo per uno sport che ne aveva disperatamente bisogno.
Aveva anche un innegabile talento. Nel 2008 ha vinto il suo primo evento del PGA Tour all’età di 22 anni, poi ha vinto il secondo solo un paio di mesi dopo.
Quell’anno ha fatto anche il suo debutto in Ryder Cup, intrattenendosi con Michael Jordan a Valhalla e concludendo la settimana con una vittoria su Sergio Garcia nel singolo della domenica.
In quell’occasione, si è issato fino al n. 6 del mondo. La primavera successiva, all’Augusta National, stabilì il record di birdie in un singolo giro al Masters (ne fece 11 in un secondo giro da 65) e sembrava pronto per il salto nei grandi di questo sport.
La sua sfacciataggine lo rese polarizzante, ma lui si appoggiò a quel personaggio, felice di fungere da forza di disturbo alla tipica tranquillità del Tour.
Il successo
Con il passare del tempo la sua stella ha continuato a crescere. Nel 2010 è andato a Jay Leno con Jessica Alba, cui ha offerto una lezione di putting oltre ad un’apparizione al Celebrity All-Star Game dell’NBA.
Un paio di mesi dopo ha vinto lo Shell Houston Open e si è classificato al terzo posto nel Masters di quell’anno, tornando tra i primi 10 al mondo.
Nei mesi e negli anni successivi ha iniziato ad accumulare infortuni più rapidamente dei trofei.
La sua stagione 2011 ha presentato ancora sprazzi di brillantezza, tra cui un sesto posto al Farmers e un quinto posto all’Open Championship, ma già si vedevano chiari segni di cedimento.
Il declino di Anthony Kim
Nel 2012 ha disputato solamente 10 tornei, tra cui quattro ritiri, con altrettanti tagli mancati e un solo piazzamento al 42esimo posto quell’anno.
Il suo ultimo evento è stato il Wells Fargo Championship a Quail Hollow, luogo della sua prima vittoria. Aveva solo 26 anni.
La sua leggenda
La leggenda di Kim è probabilmente cresciuta dopo la sua scomparsa, visto che il golf non è abituato a veder scomparire le sue stelle, dove le carriere durano decenni.
Inizialmente non c’era la sensazione che Kim se ne sarebbe andato per sempre. La sua ultima intervista ufficiale è stata rilasciata a Doug Ferguson dell’AP nel 2015, quando Kim ha parlato del golf come di “un mio lontano ricordo”.
A quel punto disse che riceveva pagamenti mensili da una polizza assicurativa che aveva stipulato in caso di infortunio, ma non aveva comunque escluso un ritorno.
Negli anni successivi Kim non mostrò alcun segno di ritorno e non si vedeva più da nessuna parte.
Pronti al suo ritorno?
Sembra invece che il 2024 sarà l’anno del suo ritorno.
Fino allo scorso autunno non c’erano state indicazioni sulla sua reale intenzione di ritornare al golf giocato.
Da allora i colloqui sono andati avanti e con l’inizio della stagione del LIV potrebbe essere davvero il tempo del suo ritorno.
L’ingaggio di Jon Rahm a dicembre ha fatto scalpore, ma gli annunci ufficiali dei vari roster hanno tardato ad arrivare.
All’inizio di questa settimana la squadra di Rahm aveva almeno un posto libero, così come quello dei Cleeks, dove dovrebbe accasarsi Adrian Meronk.
Resta da vedere quale sia la porta che Kim varcherà. Ma il fatto che stia bussando farà sì che gli appassionati di golf chiedano a gran voce dove giocherà la prossima volta e che aspetto avrà quando lo farà.
Non ci resta che aspettare il ritorno della stella di Anthony Kim.