Nuova impresa azzurra nel BMW International, disputato al Golfclub München Eichenried. Andrea Pavan bissa il successo dello scorso anno ottenuto nel D+D Czech Masters e brucia Mattew Fitzpatrick alla seconda buca di spareggio. Sul par 5 della 18, dopo un primo pareggio, Pavan ha segnato un birdie, superando così l’inglese che non è andato oltre il par. Per lui il bel premio di 333.000 euro sui 2 milioni di montepremi.
Andrea Pavan, nato a Roma il 27 aprile 1989, sta collezionando molti risultati di rilievo in questo periodo. La sua già lunga carriera è iniziata nel 2005, quando a 16 anni si era imposto nel Campionato Italiano Amateur (rivinto due anni dopo). Poi aveva deciso di trasferirsi negli Stati Uniti. Quattro gli anni trascorsi come studente alla A&M Texas University, durante i quali è stato componente della squadra che ha vinto l’NCAA Men’s Golf Championship del 2009. Fra una gara e l’altra, ha trovato anche il tempi di laurearsi in economia. Nel 2010 è stato secondo nell’European Amateur, dietro il danese Bjerregaard e pari merito con l’inglese Fleetwood.
Durante lo stesso anno è passato professionista e nel 2011 ha conquistato la sua prima vittoria, imponendosi nella gara norvegese del Challenge Tour europeo. Una bella stagione quella per Andrea, primo anche nella Grand Final del circuito. Sul percorso del San Domenico, Pavan riuscì ad avere la meglio di Tommy Fleetwod per un colpo.
Dopo un 2012 poco fortunato nell’European Tour, ritorno nel Challenge con due vittorie e primo posto nell’Order of Merit. Fra alti e bassi, Qualifiyng School e piazzamenti di media classifica, si arriva poi al 2018, anno del grande salto. Dal 763° posto nel World Ranking, Andrea risale fino a piazzarsi 99° a fine anno e ora con questo suo secondo trionfo rientrerà dalla porta principale fra i migliori cento del mondo. Inoltre sale al 32° posto della Race to Dubai, con ottime possibilità di entrare nella finale di novembre.
“E’ davvero incredibile – ha detto – quanto è accaduto. Ho capito di avere chance all’inizio dell’ultimo giro, anche se ero lontano dal leader, poiché stavo giocando bene, a parte aver sbagliato qualche drive. Certo nel playoff sentivo la pressione, ma sono riuscito a eseguire un ottimo colpo al green alla seconda buca che è stato determinante. Sono veramente felice, specie se penso a come mi trovato in difficoltà due anni addietro, mentre ora sono a festeggiare. Per questo debbo ringraziare il mio coach, il mio caddie, la mia famiglia e mia moglie”.
Il 2019 si sta dimostrando un anno strepitoso per i giocatori italiani, giunti alla decima vittoria internazionale fra i professionisti. Bravissimi anche i dilettanti con sette trionfi (cinque individuali e due a squadre).