Il mondo del golf mondiale piange la scomparsa di uno dei migliori giocatori argentini della storia. Domenica 13 febbraio si è spento, all’età di 67 anni, Eduardo Romero detto “El Gato”
Il campione
Eduardo Romero, nato il 17 luglio 1954 a Cordoba, è mancato a causa di un cancro linfatico, salutando così per sempre il mondo del green dove ha regalato sogni a moltissimi fan.
Diventato professionista nel 1982, ha raggiunto oltre 80 vittorie giocando la maggior parte tornei nel suo paese, anche se non si è mai risparmiato dilettandosi anche nell’ex European Tour, oggi DP World Tour, nel PGA Tour e nel Championship Tour. Eduardo Romero entrò nelle top 20 del World Ranking.
Soprannominato “El Gato”, Romero si contraddistingueva per la sua ironia e la grande empatia, un dono che lo ha portato a ricoprire con successo cariche politiche nella sua città nativa Villa Allende, a Cordoba, nel ruolo di sindaco.
Figlio d’arte, El Gato ha iniziato a giocare piuttosto tardi sotto gli occhi del padre, maestro e caddie, che a sua volta coltivava la passione per il golf. L’argentino passava le sue giornate tra l’impiego da giardiniere e falegname alla mattina, per poi dedicarsi alla pratica nel pomeriggio.
Coetaneo di grandi pilastri come Severiano Bellesteros, Nick Faldo e Bernhard Langer, esordì sul in campo come caddie all’età di 12 anni ma diventò professionista solo a 28.
Numerosi sono stati i trionfi sull’Argentine PGA Championship, aggiudicandosi il primo posto per ben otto anni. La prima volta che giocò sull’ ex European Tour correva l’anno 1985 e continuò fino all’anno 2005. La vittoria più importante sul tour europeo l’ha raggiunta nel 1991 quando ha vinto l‘Open di Spagna, imbucando nei playoff un putt di otto metri alla 18.
El Gato
Molto simpatico l’appellativo donatogli da un amico per via della sua modalità di gioco. Nei tornei faceva sempre la stessa cosa, tipica dell’atteggiamento dei felini. Il primo giorno era indietro ed osservava, il secondo era in agguato, il terzo si avvicinava e il quarto ti saltava addosso!
Il campione argentino ha spesso parlato della sua passione per il green e ha dichiarato:
Se rinascessi non potrei che essere di nuovo un giocatore di golf. Sono nato per giocare e non potrei fare altro. Non mi vedo in ufficio o a fare il giornalista. Sono nato per questo, niente di più
Ed è così che sempre sarà ricordato, a solcare il fairway con il suo far burlone, in agguato come un gatto.