Attualmente le categorie di gioco sono sei. Erano cinque e poi, con l’aumento dell’handicap massimo a 54 colpi contro il precedente 36, l’EGA ha sentito la necessità di introdurne una sesta. Le riportiamo qui sotto, con le fasce di handicap relative.
Le sei categorie e gli handicap
1a Categoria fino a 4,4
2a Categoria 4,5-11,4
3a Categoria 11,5-18,4
4a Categoria 18,5-26,4
5a Categoria 26,5-36
6a Categoria 36,1-54
E vediamo adesso come sono suddivisi i giocatori italiani in queste sei categorie, in base alle statistiche della Federgolf. Un dato fondamentale riguarda la prima. Fino a 4,4 di hcp è compreso solo il 2,1 per cento dei golfisti, se si fa riferimento ai tesserati con handicap (76.878). Se invece prendiamo in considerazione il numero complessivo al 31 dicembre 2019 (90.229), questa percentuale scende ulteriormente all’1,8.
Prima categoria più seconda, sui 76.878 golfisti con handicap, rappresentano invece l’11, 9 per cento. I più numerosi (18.756) sono quelli fra 18,5 e 26,4 di hcp, seguiti a ruota da 5a categoria. Poco distanti, la terza e la sesta.
In altre parole, i giocatori italiani oltre il 18,5 di hcp rappresentano oltre due terzi dei praticanti (67,2%). E questo induce, ancora una volta, a una riflessione. Perché continuare ad allungare i campi e non scegliere – obbligatoriamente – tee di partenza differenziati in base all’handicap? Che senso ha far giocare uno scratch e un 24 dagli stessi battitori? Sono risposte che in molti paesi esteri stanno cominciando a trovare una soluzione pratica. Speriamo avvenga presto anche da noi, senza modifica dei propri colpi di hcp per chi gioca dai tee avanzati.
Qui sotto la situazione alla fine dello scorso anno.
Numero di tesserati divisi per hcp
1a Categoria 1.658
2° Categoria 7.562
3a Categoria 15.930
4a Categoria 18.756
5a Categoria 17.178
6a Categoria 15.794
Totale 76.878