La seconda giornata del WGC Dell Technologies ha evidenziato ancora una volta il fascino degli incontri match play. Il golf, per com’è nato, ovvero con sfida diretta uomo contro uomo, è uno sport differente. La componente mentale gioca un ruolo preponderante e la strategia spesso ha il sopravvento. Specie oggi dove i livelli tra i primi 100 giocatori al mondo sono molto simili.
Il carattere non tradisce, così come le motivazioni. Così, come si può vedere dal leaderboard, John Rahm pare tra i più determinati e a proprio agio sul percorso di Austin. Due vittorie per lo spagnolo e qualifica ottenuto per gli ottavi che andranno in scena sabato insieme ai quarti di finale. 72 buche in due giorni nel weekend dei quattro giocatori che arriveranno sino alla fine.
Ecco, la parola fine per il WGC può essere accostata al nome di Justin Thomas, non a proprio agio in match play. Il numero due al mondo dopo aver perso nel turno di apertura con Matt Kuchar, non un cliente comodo, è stato preso a pallinate anche da Kevin Kisner. Non tragga in inganno il 2&1 finale perché Thomas era 4 down dopo 8 buche (e 2 sopra il par). Anche Dustin Johnson ha rischiato una clamorosa sconfitta. Era 2 down con MacIntyre a quattro buche dal termine. Poi si è ricordato di essere il numero uno al mondo e ha riportato il match il pareggio con due birdie consecutivi alla 16 e 17.
Il torneo rischia seriamente di essere finito anche per McIlroy. Il nordirlandese ha superato Griffin ma ora dovrà sperare proprio nell’americano per provare a riacciuffare Poulter che, dopo averlo strapazzato, ha battuto anche Cameron Smith. Oggi il terzo turno che decreterà i 16 giocatori nel tabellone degli ottavi che saranno con match dentro-fuori.