Al momento di mandare in stampa questo numero di luglio, l’81° Open d’Italia presented by Regione-Emilia Romagna aveva da poche ore chiuso i battenti.

Abbiamo volutamente atteso l’esito finale del nostro torneo prima di dare il tradizionale ‘Ok si stampi’ del giornale, per non tralasciare, nemmeno sulla carta stampata, il racconto di quanto accaduto in terra romagnola. Un gesto che ci è sembrato più che doveroso sia per il nostro torneo sia per una Regione, l’Emilia-Romagna, che dopo oltre trent’anni è tornata a ospitare la massima manifestazione golfistica nazionale, e lo ha fatto in maniera assolutamente eccelsa.

Quella disputata all’Adriatic Golf Club Cervia è stata, infatti, per diversi motivi, un’edizione che certamente verrà ricordata.

Il dato più significativo viene dall’ottima risposta del pubblico, accorso davvero numeroso sin dalle prime ore del giovedì a seguire i propri beniamini in campo.
Patrick Reed, campione Masters 2018 e stella del torneo, da noi intervistato sabato al termine del terzo giro, ha affermato: “Cosa mi porterò a casa da questo Open? L’immagine di tantissimi bambini accorsi a vederci, mi ha davvero colpito il loro entusiasmo e la grande passione che hanno per il nostro sport. È bello vedere le nuove generazioni così coinvolte, sono un elemento chiave per il futuro del golf a livello mondiale”.

Dati alla mano, quasi 18mila persone hanno goduto dello spettacolo dell’Open a Cervia. Un numero che conferma la piena riuscita della manifestazione fortemente voluta dal Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che dopo la tragica alluvione dello scorso anno ha deciso di investire nello sport 21 milioni di euro fino al 2026.

Al successo organizzativo e di pubblico si è poi aggiunto quello sportivo.

L’attesa per vedere da vicino Reed e le stelle del torneo era altissima grazie anche ai fantastici risultati ottenuti dagli Azzurri nell’ultimo periodo.
La vigilia dell’81° Open d’Italia è stata segnata dal capolavoro di Guido Migliozzi, che domenica 23 giugno si è imposto alla sua maniera nel KLM Open dopo due emozionanti buche di playoff.

Ci sono vittorie e vittorie, ma quelle del 27enne vicentino hanno sempre qualcosa di speciale.

Guido è un cuore impavido, capace di esaltarsi nei momenti di maggior tensione e di tirare fuori dalla sacca, proprio in quegli istanti, il meglio del suo eccezionale repertorio e del suo innato talento.

Il suo successo ad Amsterdam, per come è maturato, ricorda un altro capolavoro indimenticabile, quello dell’Open de France del 2022 a Le National a Parigi.
Il ferro 4 alla 18 schiantato in bandiera, con coefficiente di difficoltà massimo, è lo specchio della sua personalità audace. Ad Amsterdam Guido ha reinserito la ‘modalità killer’, infilando prima il decisivo birdie della 18 per agganciare il playoff, poi replicato a fotocopia in uno spareggio giocato magistralmente.
Al trionfo di Migliozzi ha fatto seguito l’ottima prestazione di Andrea Pavan, quarto, di Matteo Manassero, settimo, e di Filippo Celli, decimo.
A memoria per ritrovare quattro italiani nei Top 10 di un torneo del DP World Tour bisogna andare indietro di diversi anni.

L’attesa a Cervia era quindi alle stelle e i nostri, seppur non abbiamo sollevato il trofeo per quella che sarebbe stata una storica doppietta, ci sono comunque andati vicino.
Per il secondo torneo consecutivo l’Italia ha piazzato altri quattro giocatori tra i primi dieci: Pavan, quinto, Celli, Manassero e Gregorio De Leo decimi.
Onore a Marcel Siem, che a 44anni conquista il suo sesto titolo in carriera sul circuito continentale. A noi resta la conferma del grande valore degli Azzurri, in grado ogni settimana di regalarci una nuova memorabile impresa.

Luglio è tempo di altri grandi appuntamenti, con l’Open Championship a Troon e i Giochi Olimpici a Le National ormai dietro l’angolo. Corsi e ricorsi storici che solo i cuori impavidi saranno in grado di cogliere.