Quando ai primi di gennaio abbiamo iniziato a pianificare la linea editoriale della nuova stagione, la trentesima nella storia di Golf & Turismo, il pensiero di tutti è andato immediatamente a una sola data, il 29 settembre.
Il 2023 per il nostro settore rappresenta l’Annus Mirabilis per definizione, una sorta di pietra miliare nella lunga e gloriosa storia di questo sport in Italia.
Merito di una piccola coppa d’oro dal valore simbolico inestimabile che il presidente federale Franco Chimenti è riuscito con maestria a portare nel nostro Paese contro tutto e tutti, smentendo chi era certo che l’Italia non fosse in grado di ospitare, e soprattutto organizzare, un evento golfistico di tale portata.
A ormai pochissimi giorni dal via della 44esima edizione della Ryder Cup, basta vedere le immagini che già da diverse settimane circolano sui social del campo che ospiterà l‘eterna sfida Europa-Stati Uniti, il Marco Simone, per capire che l’Italia la sua scommessa l’ha già vinta in partenza.
Da brividi il colpo d’occhio del percorso di Guidonia, tirato letteralmente a lucido ormai da mesi e ora impreziosito da gigantesche tribune e imponenti pavilion che ne fanno un vero e proprio stadio golfistico naturale.
Per chi ha avuto il piacere e l’onore di vedere almeno una volta nella vita dal vivo la Ryder Cup sa perfettamente di cosa stiamo parlando.
La Ryder è l’espressione più esaltante, pura e spettacolare del gioco del golf
Nessun altro evento sportivo è minimamente paragonabile a quello che giocatori e pubblico vivono insieme nel corso di queste tre intensissime giornate di gara.
Alzi la mano chi, tra i milioni di spettatori che in ogni angolo del mondo la seguono colpo dopo colpo ogni due anni, non è saltato impazzito sul proprio divano di casa esultando o imprecando per le gesta dei suoi beniamini in campo.
Dopo Parigi e Le National, sede dell’ultima edizione giocata sul suolo europeo nel 2018, tocca ora a Roma e al Marco Simone dimostrare ai cugini transalpini e al pianeta intero di che pasta siamo fatti noi italiani. Parigi, indipendentemente dal risultato finale, è stata definita da molti la Ryder europea più affascinante e meglio organizzata tra quelle disputate nel Vecchio Continente nell’era moderna.
Con tutto rispetto per i nostri dirimpettai e per la loro meravigliosa capitale, Roma non ha nulla da invidiare a nessuno. Stiamo parlando della Città Eterna, della culla della civiltà e, come ci ha raccontato il Presidente Chimenti, della location perfetta per ospitare la più bella Ryder Cup di sempre.
Per celebrare degnamente questa prima e storica edizione italiana, Golf & Turismo non poteva che scendere in campo in forze creando qualcosa di assolutamente unico e celebrativo.
Da qui è nata l’idea di dare vita alla vigilia dell’appuntamento romano a un numero speciale e da collezione, a partire dalla copertina, volutamente realizzata in colore oro in onore della coppa simbolo della Ryder dal 1927.
Un doveroso omaggio a tutti i protagonisti di questo lungo e impegnativo cammino di avvicinamento che ha portato il nostro Paese ad essere oggi con merito l’ombelico del golf mondiale.
Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che con entusiasmo e passione hanno lavorato assiduamente a questo numero speciale, così come ai tantissimi partner che hanno voluto essere al nostro fianco e in queste pagine in una occasione davvero unica.
Ora per tutti è tempo di godersi lo spettacolo, di tifare Europa e, perché no, di rovinare il soggiorno romano agli americani riportando la coppa a casa.