Giugno è il mese che storicamente ospita il più longevo e democratico dei major in calendario nel golf professionistico maschile, lo U.S. Open.

Per celebrare la 124esima edizione del torneo nato nel lontano 1895, la United States Golf Association ha scelto quest’anno come location una delle pietre miliari del golf a stelle e strisce, Pinehurst. 

Si torna a Pinehurst

Il celebre resort del North Carolina, fondato lo stesso anno in cui prese il via lo U.S. Open, ha ospitato nella sua leggendaria storia per tre volte il torneo (1999, 2005 e 2014), oltre ad altri prestigiosi eventi mondiali quali lo U.S. Women’s Open (2014), il PGA Championship (1936) e una Ryder Cup (1951).

Teatro della sfida sarà l’iconico percorso numero 2, il più famoso dei nove presenti nel resort, campo disegnato da Donald Ross nel 1907 e poi rivisitato prima da Robert Trent Jones nel 1974 e ancora da Bill Coore e Ben Crenshaw nel 2010, insidioso e spettacolare par 70 di 6.938 metri.

In memoria di Payne Stewart

Qui, nel 1999, il compianto e indimenticato Payne Stewart conquistò con uno storico putt di oltre tre metri alla 72esima buca il suo terzo e ultimo major ai danni di un giovane Mickelson, quattro mesi prima del tragico incidente aereo in cui perse la vita.

Su questi fairway, nel 2005, Michael Campbell passò alla storia come il primo neozelandese a conquistare un major, superando di due colpi nientemeno che il Tiger Woods dell’epoca galattica.

Dieci anni fa, nell’ultima a Pinehurst n. 2, fu invece la volta di Martin Kaymer, che dominò il torneo con otto colpi sui secondi, primo giocatore dell’Europa Continentale a trionfare nel più antico tra i major statunitensi.

Curiosamente, come accadde nel 2014, a distanza di dieci anni PGA Championship e U.S. Open tornano a disputarsi sugli stessi identici percorsi, ovvero Valhalla e Pinehurst, in questo rigoroso ordine visto che dal 2019 il major della PGA of America si gioca a maggio e non più ad agosto.

U.S. Open, il sogno americano

Come da tradizione, lo U.S. Open ha regalato anche quest’anno il sogno americano a migliaia di giocatori professionisti e dilettanti attraverso il suo lungo percorso di qualifica.

Per questa edizione sono partiti in 9.522 dalle Local Qualifying con l’obiettivo di conquistare le Final e giocarsi uno degli ambitissimi posti per scendere in campo a Pinehurst al fianco di Scottie Scheffler e compagni giovedì 13 giugno prossimo.

Il field completo, al netto dei giocatori già in possesso della cosiddetta ‘exemption’ per meriti sportivi, è composto infatti da coloro che si sono aggiudicati un posto nelle finali giocate in nove location degli Stati Uniti ma anche in Canada (Cherry Hill), Gran Bretagna (Walton Heath) e Giappone (Hino).

Dal Kentucky al North Carolina si rimane così nella Costa Est degli Stati Uniti, a caccia di nuove emozioni dopo una delle edizioni più belle del PGA Championship degli ultimi anni.

A maggio Valhalla ha incoronato finalmente dopo 28 tentativi anche Xander Schauffele tra i campioni major al termine di una prestazione questa volta impeccabile.

Il trentenne di San Diego ha messo in fila tutti resistendo alla enorme pressione e alla grande rimonta di Bryson DeChambeau, quest’ultimo tornato a esprimersi sui livelli pre LIV e ridicolizzando campo e avversari con le sue distanze siderali.

A caccia di emozioni

Una storia a lieto fine quella di Schauffele che ora, dopo aver rotto il ghiaccio, si rilancia anche in vista di questa edizione dello U.S. Open. Il californiano vanta infatti nei tornei dello Slam un’invidiabile striscia di ben nove major consecutivi tra i Top 20. 

Chi invece dovrà riscattare un PGA Championship deludente è il campione in carica dello U.S. Open, Wyndham Clark, uscito a sorpresa già al taglio di venerdì a Valhalla.

Lo scorso anno al Los Angeles Country Club il trentenne di Denver superò di un solo colpo Rory McIlroy dopo che a maggio aveva conquistato al Wells Fargo Championship il suo primo titolo sul PGA Tour. 

Quest’anno a febbraio ha vinto l’AT&T Pebble Beach Pro-Am in un’edizione funestata dal maltempo e disputata su soli tre giri.

A Pinehurst, salvo outsider dell’ultima ora, la lotta per sollevare il trofeo dello U.S. Open sarà questione dei soliti noti, a partire da uno Scottie Scheffler reduce da un PGA Championship al limite del grottesco, con tanto di arresto da parte della polizia di Louisville per non aver rispettato le segnaletiche del traffico all’ingresso del club. 

Il numero uno al mondo ha messo fine alla sua impressionante striscia di 41 giri in par o sotto il sabato del PGA Championship (73), per poi ritornare a macinare birdie e un altro round in rosso la domenica (65), chiudendo il torneo ottavo. 

Una nota di merito spetta agli europei, che ben hanno figurato a Valhalla e che anche allo U.S. Open si presenteranno carichi di aspettative.

Rory McIlroy a parte, ancora alle prese con un gioco corto irregolare, ben quattro giocatori del Vecchio Continente hanno chiuso nei primi sei.

Viktor Hovland, terzo, ma in lotta per il titolo sino alla 18, chiusa con tre fatali putt, il belga Thomas Detry, quarto, Justin Rose e Shane Lowry, sesti, quest’ultimo autore nel terzo giro di un altro 62 dopo quello di apertura di Schauffele, il miglior score di sempre nel major della PGA of America.

Quella di Pinehurst sarà una settimana ricca di emozioni anche per l’Italia, che ritrova il suo trio delle meraviglie

Francesco Molinari, Matteo Manassero ed Edoardo Molinari hanno infatti staccato il pass proprio attraverso le qualifiche.

Dodo torna allo U.S. Open dopo tre anni, dove giunse 35° a Torrey Pines. Per Chicco sarà il 55° major e il 14° U.S. Open, dove vanta un 13° posto nel 2021 come miglior risultato.

Per Matteo invece si tratta dell’ennesima dimostrazione di un campione rinato. Dopo il ritorno alla vittoria nel DP World Tour a marzo, torna a giocare un major a distanza di otto anni.

A sognare, soprattutto in terra americana, non si sbaglia mai.

Nei primi due giri Scheffler partirà insieme a Schauffele e a McIlroy, mentre Tiger Woods con Will Zalatoris e Fitzpatrick.

Manassero sarà in terna con Rico Hoey e Tom McKibbin, Edoardo Molinari avrà per compagni Byeong Hun An e Sam Bennett e Francesco Molinari giocherà con Sergio Garcia e Ryo Ishikawa.

Il torneo su SKY e in streaming su NOW

Lo US Open sarà trasmesso da SKY, sul canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW, ai seguenti orari: giovedì 13 giugno, dalle ore 14 alle ore 2 (anche su Sky Sport Uno).

Venerdì 14, dalle ore 14 alle ore 2; sabato 15, dalle ore 16 alle ore 2; domenica 16, dalle ore 15 alle ore 1.

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