Patrick Cantlay e Rory McIlroy hanno iniziato il 124° U.S. Open nel migliore dei modi. L’americano ha domato il percorso Pinehurst n.2 con solo un bogey e un paio di putt imbucati da sei metri e un colpo imbucato dal bunker alla 11, sua seconda dal via. Il resto è stata ordinaria amministrazione, almeno guardando il suo gioco della prima giornata: è sembrato tutto facile. Stesse sensazioni avvertite guardando Rory McIlroy, che ha giocato nel pomeriggio. Il nordirlandese ha imbucato tantissimo, compreso l’approccio alla buca 5. Lo scorso anno era a ridosso dei primi, ora al comando. Che questo giro sia la volta buona? 65 i colpi totali dei due leader, cinque sotto il par.
Gli inseguitori a un solo colpo
Cantlay e McIlroy sanno che lo U.S. Open è ancora molto lungo. A un solo colpo, a quota -4, c’è Ludvig Åberg, svedese che, non dimentichiamo, proprio 12 mesi fa debuttava come professionista nel RBC Canadian Open. A -3 Bryson DeChambeau, che con i green duri trae vantaggio dalla sua lunghezza che gli permette di giocare ferri al green più corti rispetto agli altri, e Matthieu Pavon, autore di ben due eagle.
Delusione per gli altri
Il campo si è dimostrato terribile, come previsto, sin dalle prime ore del mattino. Caldo, una leggera brezza e solo nove giocatori che chiudono sotto il par nel mattino. Tra loro non c’è stato Tiger Woods che, dopo la partenza dalla 10 con il birdie e cinque par, ha “rotto” con cinque colpi persi in sette buche per un 74 d’apertura che ne mina la presenza nel weekend.
Bocca amara per Scottie Scheffler, che, oltre a giocare non al suo consueto livello, è stato pure costretto a vedere Rory fuggir via. Il numero uno al mondo è stato impreciso dal tee ma, soprattutto, è parso a disagio intorno e sui green. Ha spesso visto pendenze che non c’erano. Due bogey nelle prime sei buche, quindi un birdie e quindi un’astinenza per nove buche, con un altro bogey. Il bounce back alla 17, par tre infinito,
Male gli azzurri
Azzurri in ombra a Pinehurst. Edoardo Molinari è stato il più positivo. Partito dalla buca 10 è stato impeccabile per 12 buche al punto di portare il suo nome ai piani altissimi della classifica. Due i birdie realizzati nelle sue prime nove buche, le seconde del percorso, senza nessun errore. I bogey alle buche quattro e sette lo hanno riportato in par ma poi il colpo all’asta alla otto, con la pallina che è rotolata beffarda fuori dal green, gli hanno lasciato un up&down impossibile e appesantito lo score con un doppio bogey.
A un colpo di distanza, a quota +3, c’è Francesco che ha rovinato il proprio giro in due buche: la due, sua seconda, completata con un doppio bogey, e la nove, par tre, dove è uscito addirittura con un “6”. Impossibile far meglio con due macigni di questo tipo nello score. Matteo Manassero, primo tra gli italiani a partire, non ha mai trovato il ritmo. Il triplo bogey alla prima buca, la 10, ne ha condizionato l’intero giro. Nella seconda giornata potrà pensare a fare esperienza e ritrovare le sensazioni dei tornei così impegnativi perché il punteggio di +9 lo lascia fuori dal weekend.