Donald Trump negli ultimi giorni è stato dipinto come un demone, ma per il golf è da sempre un angelo. Oggi il mondo, compreso quello delle palline con le fossette, gli si rivolta contro.
Il Presidente non ha accettato la sconfitta elettorale fomentando indirettamente una situazione di tensione e protesta in buona parte degli Stati Uniti. Le cronache dell’ultima settimana hanno catalizzato le attenzioni di tutto il mondo mettendo gli Stati Uniti in grave imbarazzo. Il suo parziale ritrattare è stato tardivo e, appunto solo parziale. Questo non lo ha rivalutato ma, anzi, ha contribuito a gettare fango sul suo nome.
Come indicato da alcuni politici nel mondo, tra i quali Silvio Berlusconi, è indiscutibile che la presidenza Trump abbia avuto anche effetti benefici, specie sull’economia a Stelle e Strisce. Quello che è certo è che Donald Trump abbia fatto molto per il golf.
Trump e la passione per il golf
Il rapporto tra Donald Trump e il golf ha origini lontane. Ha iniziato a giocare a golf ai tempi dell’università della Pennsylvania. Del suo handicap di gioco si è molto dibattuto, a volte con ilarità. Golf Digest ha certificato come Trump sia 2,8. Insomma, diciamo che sa come far volare la pallina. Sicuramente ha per il golf una grande passione, come lui stesso a dichiarato in più occasioni: “Per me e milioni di persone il golf è molto più di un gioco, è una passione”. Non solo. La conferma di questo amore è arrivata direttamente da Jack Nicklaus. “Ama il gioco del golf molto di più di quanto ami i soldi”.
Questo amore ha avuto anche un riscontro negli affari. Nel 1999 ha aperto il suo primo campo da golf in Florida: il Trump International Golf Club a West Palm Beach. Il progetto gli costò ben 45 milioni di dollari. La crisi economica del 2007 ha dato una svolta alla carriera imprenditoriale di Donald Trump nel golf. Se è indiscutibile che da un lato abbia potuto fare buoni affari acquistando circoli sull’orlo del fallimento, è altrettanto vero di come li abbia rilanciati salvando posti di lavoro e il nostro amato gioco.
La svolta presidenziale
Nel 2015, con l’annuncio della candidatura alla presidenza degli Stati Uniti, Trump fece dichiarazioni feroci contro il Messico. Molti ricorderanno la polemica legata al rafforzamento del confine con il paese del Centro America e il noto e costoso muro. Queste polemiche provocarono la decisione del PGA Tour dello spostamento del torneo PGA Grand Slam of Golf in un percorso che non fosse il Trump National Golf Course di Los Angeles. La storia insegna che la decisione non fu proprio saggia, poiché il torneo non sarebbe più stato giocato.
Questo non fu l’unico caso di avversione del golf verso Mr. Trump. Da quando è presidente infatti R&A non ha più disputato tornei sui suoi percorsi. E non solo. Il 3 marzo 2015 fu l’ultima apparizione del WCG Cadillac Championship nello spettacolare Doral di Miami, che nel frattempo era diventato Trump National Doral. L’anno successivo il torneo si spostò in Messico, perdendo il main sponsor automobilistico e la splendida location, diventando Mexico Championship. Ora la PGA of America ha annunciato che cambierà la sede del PGA Championship del 2022. È giusto punire quanti lavorano intorno a un evento di quella portata per azioni discutibili del titolare dell’impresa?
Trump, angelo o demone del golf?
Un amore non ricambiato quello di Trump verso il golf. E pensare che di amore proprio si tratta visto che in due decadi il magnate ha perso qualcosa come 315 milioni di dollari nel business golf. Oggi il suo impero conta ben 17 campi, di cui molti vere e proprie icone della storia di questo sport.
- Trump National Golf Club, Bedminster, New Jersey
- Trump National Golf Club, Charlotte, North Carolina – disegnato da Greg Norman
- Trump National Golf Club, Colts Neck, New Jersey
- Trump Golf Links at Ferry Point, New York
- Trump National Golf Club, Hudson Valley, New York
- Trump National Golf Club, Jupiter, Florida
- Trump National Golf Club, Los Angeles
- Trump National Doral Golf Club, Florida
- Trump International Golf Club, West Palm Beach, Florida
- Trump National Golf Club, Philadelphia
- Trump National Golf Club, Washington, D.C.
- Trump National Golf Club, Westchester, New York
- Trump International Golf Links, Scozia
- Trump International Golf Links and Hotel, Irlanda
- Trump International Golf Club, Dubai
- Trump World Golf Club Dubai, Dubai
- Trump Turnberry, Scozia
L’azienda Trump opera anche sulla costruzione e gestione di un campo pubblico. Nel 2013 ha sottoscritto un contratto di 20 anni con la città di New York. Il campo, aperto nel 2015, si chiama Trump Golf Links at Ferry Point.
Il golf non pare un grande affare per Trump che però continua ad investirci denaro. In fondo, chi meglio dei golfisti sa che al cuor non si comanda.