La pioggia ha preso il posto del forte vento nel primo pomeriggio del 152° The Open Championship. Ne hanno pagato il prezzo più salato i giocatori migliori che, partendo proprio in quel momento, non hanno potuto incassare il vantaggio concesso dalle prime nove buche del Royal Troon Golf Club. Le buche di rientro sono diventate lunghissime per i migliori che, quando sono riusciti hanno limitato i danni. La classifica si è accorciata notevolmente con solo nove giocatori sotto il par re ben 26 racchiusi in soli sei colpi.
Billy Horschel ha dato fondo a tutto il proprio talento nel gioco intorno al green completando un giro in 69 colpi e conquistando la vetta solitaria del leaderboard con -4. Alle spalle dell’americano, a una sola lunghezza ben sei giocatori. Thriston Lawrence (65), Sam Burns (65) e Russel Henley (66) hanno sfruttato la benevolenza delle condizioni meteo grazie alla partenza mattutina. Nel quarto giro la musica sarà diversa. Xander Schaufflere (69) ha capitalizzato i birdie delle prime buche riuscendo a limitare i danni nel rientro mentre ha lottato come un leone Justin Rose che ha strappato ben 12 par alle ultime 13 buche di Troon. Da elogiare anche Daniel Brown autore di ben cinque birdie, ma anche sette bogey.
Attenti a Scottie
Non vorrei bruciarlo ma il numero uno al mondo ha messo in mostra il gioco migliore da tee a green. Sono tre giorni che non gli entrano i putt, peraltro sempre ben tirati, altrimenti probabilmente il torneo sarebbe già finito. Ovviamente nell’ultima giornata sarà anche lui della partita ma deve riuscire a capitalizzare maggiormente interpretando meglio i gibbosi green del percorso scozzese.
Il dramma di Lowry
Tutti conosciamo il carattere di Shane Lowry già ammirato tanto sui tour quanto in Ryder. Se così non fosse sarebbe completamente naufragato. Ma lui è irlandese, non nordirlandese (ogni riferimento a Rory non è casuale), e ha tenuto duro bogey dopo bogey. Parziale pesantissimo di +6 con ben cinque colpi persi nelle buche di rientro. Sebbene l’epilogo del moving day lo abbia visto franare dal primo al nono posto, a quota -1, domenica sarà un altro giorno e la musica potrebbe suonare in modo diverso perché dovrebbe tornare il vento che soffierà sulla volata finale di The Open.
Gli italiani
Matteo Manassero ha avuto un avvio sprint con ben tre colpi guadanti nelle prime quattro buche. Alla 15 e alla 16 il veronese ha puttato per il birdie per incrementare i propri colpi guadagnati. La pallina è passata per due volte sulla buca senza entrare. Poi Manassero è incappato in due errori nelle ultime due buche trasformando il proprio score da ottimo a buono. Il totale di +3 gli ha permesso di risalire al 25° posto lasciando probabilmente un pizzico di rammarico perché sarebbe potuto essere a ridosso dei primi 10. Giro incolore per Guido Migliozzi che, partito tra i primi nel mattino scozzese, ha chiuso in stretto par con tre birdie e altrettanti bogey. Rimasto a +6 ha comunque risalito la classifica di una quindicina di posizioni al 51° posto.