ll ritorno in Sky segna un bel rientro in quella che è stata per anni la mia casa e avere a disposizione un canale dedicato al golf è eccezionale per la sua crescita e il suo sviluppo, soprattutto in un anno speciale come questo. Quel che resta è però un grande ringraziamento per tutto il Gruppo Discovery dal quale ho imparato molto.
Anno azzurro
Quella che ci aspetta è una stagione con forti tinte azzurre, a cominciare dai nostri protagonisti impegnati sui due massimi circuiti mondiali, il PGA e il DP World Tour: Francesco ed Edoardo Molinari e Guido Migliozzi.
Forza Chicco
Vorrei spendere due parole in più su Francesco Molinari, che ha iniziato l’anno nel migliore dei modi con i due appuntamenti alla Hero Cup e all’Abu Dhabi HSBC Championship. Ha poi avuto una battuta d’arresto ma sappiamo che a inizio stagione alti e bassi ci possono stare, bisogna prendere le misure con il proprio gioco e testare lo stato di forma.
È ormai considerato un veterano, è sul Tour dal 2006, e non deve dimostrare più nulla. Sappiamo perfettamente che giocatore è ed è stato, e possiamo solo che dirgli grazie per tutto quello che ha fatto per il nostro sport.
Nonostante questo, vedo in lui una gran voglia di scendere in campo e mettersi in gioco. Ho parlato con lui e con il suo coach Denis Pugh, il quale mi ha confermato quanto Francesco sia fortemente motivato nel voler qualificarsi per la prossima Ryder Cup. Le proverà tutte per esserci a fine settembre al Marco Simone.
L’impresa di Migliozzi
Da un grande protagonista a un altro, arrivando a Guido Migliozzi. A differenza di altre annate è subito partito forte con un’ottima prestazione alla Hero Cup sotto gli occhi del capitano di Ryder, Luke Donald. Per Guido sarà una bella impresa riuscire a entrare nella squadra europea perché, al di là dei sei posti praticamente già occupati, ci sono moltissimi giocatori in forma. Giovani leve e “vecchie” glorie sono presenti nella più grande sfida tra i due continenti, basta guardare la vittoria di Justin Rose a Pebble Beach.
Migliozzi dovrà fare una stagione mostruosa e vincere almeno un torneo per ottenere una wild card perché il livello attorno a lui e l’asticella sono altissimi. Sappiamo che Guido si esalta nei gradi eventi e questo gioca solo a suo favore ma dovrà mettere Donald in imbarazzo ottenendo ottimi risultati. Un po’ come fece Edoardo Molinari nel 2010 vincendo due tornei in prossimità della Ryder al Celtic Manor e costringendo così Colin Montgomerie a selezionarlo.
Dodo vicecapitano
E a proposito di Dodo Molinari, non posso non parlare anche di lui e del suo gioco che ormai da mesi sta esprimendo.
A Roma il torinese ci sarà in veste di vicecapitano e avrà un ruolo cruciale nella scelta della compagine del Vecchio Continente.
È molto coinvolto nello spogliatoio dei giocatori, parla con loro, si confronta e avrà sempre più una parte di grande rilevanza anche grazie al suo metodo Statistic Golf, che sarà basilare per la scelta del team e degli accoppiamenti in Ryder.
Oltre a loro spero vivamente che possano tornare Francesco Laporta e Renato Paratore, è un peccato vederli a metà strada tra il DP World Tour e il Challenge. Sono due giocatori che possono benissimo rientrare tra i grandi nomi del golf.
Stesso discorso vale per Andrea Pavan che ha ottenuto belle vittorie sul Tour maggiore e ha tutte le carte in regola per rientrarvi anche se sappiamo quanto il secondo circuito europeo sia diventato negli ultimi anni sempre più tosto. Qui la concorrenza è spietata ed è molto difficile chiudere la stagione tra i primi 15 conquistando così la carta per il DP World Tour. La differenza la fanno quindi i dettagli e la voglia di emergere. Rispetto a dieci anni fa non ci sono più giocatori approssimativi, il livello è spaventoso ed è destinato a crescere.