Silvio Grappasonni fa un’analisi sull’inizio anno sottotono per i nostri azzurri impegnati sul DP World Tour ma la strada è ancora lunga ed è convinto che i giocatori italiani ci daranno ottime soddisfazioni, bisogna solo attendere.
Tanti gli argomenti da smarcare in questo inizio di stagione tra i nostri italiani impegnati sul DP World Tour e la diatriba tra PGA Tour e LIV Golf.
Ma andiamo per gradi e partiamo subito con fare i complimenti ad Alessandra Fanali per il suo secondo posto in Kenya a febbraio.
Peccato per l’ultimo giro in 74 ma è stata brava a difendersi e c’è da dire che è solo alla sua seconda stagione sul Ladies European Tour.
Arriviamo ora ai ragazzi sul circuito europeo che, sicuramente, hanno iniziato l’anno peggio di come ci aspettassimo ma siamo solo all’inizio e non iniziamo a puntare il dito contro qualcuno.
Grappasonni fiducioso
Posso dire che sono molto fiducioso e certo che a breve arriveranno grandi soddisfazioni.
Magari non ora nell’Asian Swing ma da maggio in poi la situazione e il loro rendimento cambierà.
Si tornerà a giocare in Europa, in campi che conoscono e dove possono fare molto bene.
In primis Guido Migliozzi, che deve trovare un punto di svolta perché questo è un anno troppo importante per lui.
Per il suo livello di gioco il 2023 è da considerarsi una stagione negativa ed è chiaro che il giudizio si fonda sul potenziale del giocatore.
C’è poi Francesco Molinari e, ancora una volta, ribadisco quello che ho sempre pensato: che faccia 90 o 60 il mio giudizio su di lui non cambia.
È un giocatore al quale dire grazie sempre e comunque per tutto quello che ha fatto e ha portato al nostro sport.
Non dimentichiamoci che è stato sulla cresta dell’onda dal 2006 al 2019 con il 2018 suo anno stellare.
Ha vinto tutti i tipi di gare e in ogni circuito. Si è portato a casa una Coppa del Mondo, un WGC, un major e ha vinto in America e in Europa.
Credo che la sua situazione sia una questione di stimoli.
Il golf è diventato un gioco di potenza, di forza e quindi l’età gioca un fattore importante.
Mentre una volta a 35 anni eri nel pieno della carriera, oggi la soglia è scesa a 25.
Non è un caso che Oltreoceano gli Over 35 non vincano praticamente più.
Grappasonni su Edoardo Molinari
E arriviamo a suo fratello Edoardo, nuovamente chiamato a fare il vicecapitano di Ryder Cup, una scelta che non mi sorprende per nulla perché Dodo è stato troppo determinante al Marco Simone e vedrete che sarà il prossimo capitano in Irlanda nel 2027.
In questi anni e con questi due mandati da vice acquisirà una tale autorevolezza ed esperienza che si meriterebbe questa grande riconoscenza.
Silvio Grappasonni sul LIV Golf
C’è poi il discorso legato al LIV Golf. Al momento stiamo assistendo a una tregua tra America e lega saudita che credo si protrarrà per tutta la stagione ma nel 2025 si dovrà per forza arrivare a un accordo e a un unico circuito.
Alla fine, perché il LIV fa male al golf?
Per un unico motivo, perché fa il contrario di ciò di cui il golf avrebbe bisogno e cioè avere i più forti giocatori del mondo competere insieme negli stessi tornei.
A furia di frazionare i circuiti avremo il DP World Tour sempre più debole e già è considerato alla stregua di una serie B, e due grandi circuiti che si contendono a suon di dollari i fuoriclasse.
Stiamo già assistendo a un cambio di rotta e il mea culpa di Rory McIlroy nei confronti dei suoi colleghi disertori ne è una prova.
Si è esposto fin dall’inizio abbracciando la causa del PGA Tour e ora sta facendo marcia indietro…
Qualcosa dovrà succedere per forza e speriamo avvenga il prima possibile per il bene del golf. Tutto il resto è noia e non ha senso.
Su chi invece decide di andare al LIV Golf non mi esprimo, e soprattutto non me la sento di criticare figure come Jon Rahm.
Voi cosa avreste fatto al suo posto?
Credo che ci sia un’unica persona al mondo che è entrata nell’Olimpo del golf ad avere la forza di rifiutare una tale somma di denaro, e porta il nome di Tiger Woods.