Il capitano degli Stati Uniti Zach Johnson ha da poco annunciato le sue sei wild card nel corso di una conferenza stampa presso la Home of the PGA of America a Frisco, in Texas.

Il criterio di selezione della squadra statunitense prevede infatti sei giocatori qualificati attraverso la classifica a punti e altrettanti scelti dal capitano. In tutto 12 giocatori, sei dei quali già noti. Si tratta di Scottie Scheffler, Wyndham Clark, Brian Harman, Patrick Cantlay, Max Homa e Xander Schauffele che si sono qualificati tramite punti.

Tra i qualificati del team USA figurano tre debuttanti in Ryder Cup Wyndham Clark, Brian Harman e Max Homa che ha Roma faranno il loro esordio nella gara più prestigiosa del golf.

Sam Burns

Il primo a essere stato nominato dal capitano del team americano è stato Sam Burns, forse proprio il giocatore più incerto fino all’ultimo di una chiamata. Il numero 21 dell’ordine di merito mondiale e vincitore del WGC-Dell Match Play a fine marzo ai danni di Cameron Young, ricopriva la 12esima posizione nel ranking americano di selezione per la Ryder Cup. E proprio ai danni del runner up di Austin in Texas, Sam Burns ha trovato un posto per la prossima Ryder Cup.

Per Sam Burns ovviamente si tratta della prima apparizione in Ryder Cup, lui che nel 2014 aveva preso parte alla Junior Ryder Cup, disputata in Scozia. Tra le tante motivazioni per cui è stato scelto dal capitano Zach Johnson è per la sua assoluta freddezza e precisione sul gioco corto, in particor modo sui green, aspetto molto fondamentale visti i difficili green del Marco Simone.

Rickie Fowler

La seconda scelta è stata Rickie Fowler, protagonista di una vera stagione di rinascita, che ha stupito tutti, rientrando tra i primi 50 giocatori del mondo e riuscendo a vincere quattro anni dall’ultima volta, il Rocket Mortgage Classic nei primi di luglio. Al momento della chiamata il ritrovato Fowler si trovava al 13esimo posto del ranking di selezione per i giocatori americani e al 25esimo posto nel ranking mondiale. Per Fowler si tratta della sua quinta Ryder Cup della sua carriera con tre vittorie all’attivo.

Brooks Koepka

Come terza scelta, Zach Johson ha nominato il giocatore che forse più di tutti era atteso, Brooks Koepka, non tanto per l’incredibile stagione realizzata dall’americano, con la vittoria del suo quinto major in carriera, con il terzo PGA Championship, conquistato a fine maggio a Oak Hill, quanto per l’aspetto politico e diplomatico che questa scelta poteva generare, data la presenza di Koepka  nel Liv Golf. Non dimentichiamoci che Koepka è finito secondo dietro al vincitore del Masters di Augusta, Jon Rahm. Come ribadito dal capotano Johnson in conferenza stampa – “Questi ragazzi non rappresentano il circuito dove giocano, ma rappresentano un team e un paese intero e giocheranno sotto un’unica bandiera, quella americana”.

Collin Morikawa

Collin Morikawa è stato poi nominato come quarta scelta. Pochi dubbi su questa chiamata, alla pari di quella di Rickie Fowler. Stagione solida quella di Morikawa, seppur senza alcuna vittoria, che comunque gli è valsa, grazie ai risultati ottenuti quest’anno la decima posizione nel ranking americano di qualifica e la 19esima nell’ordine di merito mondiale. Per Morikawa si tratta della seconda Ryder Cup a cui partecipa, dopo quella a Whistling Straits nel 2021, dove ha portato a casa tre vittorie su quattro match disputati nel suo primo anno da rookie.

Jordan Spieth

Come quinta pick è stato scelto il veterano Jordan Spieth, che alla pari di Folwer, a Roma disputerà la sua quinta Ryder Cup in carriera. Vero uomo di squadra con una grande esperienza in questa tipologia di evento. Per Spieth si tratta della sua quinta apparizione consecutiva in rappresentanza del suo Paese, con una percentuale impressionante del 71% di vittorie ottenute nei match di fourball, a rappresentare quanto Spieth si trovi a suo agio nel fare squadra e, come sappiamo, questo rappresenta sicuramente un elemento chiave e determinante.

Justin Thomas

Infine come ultime scelta è stato selezionato Justin Thomas, forse un pò a sorpresa, vista la non brillante stagione realizzata dal due volte vincitore del PGA Championship, ma che alla pari del suo amico e compagno di squadra Jordan Spieth, difficilmente poteva essere lasciato a casa in evento a squadre come la Ryder Cup. Per Thomas, da rookie nell’edizione di Parigi nel 2018, ottenne quattro vittorie.

I grandi esclusi

Il primo grande escluso dalle scelte di Zach Johnson è sicuramente Cameron Young che, seppur a corto di vittorie in stagione ha ottenuto ben 10 top ten in 22 tornei giocati, così come Keegan Bradley, che per parecchi mesi è stato in lizza per rientrare attraverso il ranking e aveva già esperienza in Ryder. Nonostante le ultime due vittorie dell’ultimo mese, compresa quella ottenuta nel primo evento dei Playoff della FedEx Cup, Lucas Glover è rimasto escluso dalle sei scelte di Johnson, che commenta così: “Dire che sono entusiasta di questi ragazzi è un eufemismo. Hanno tutte le carte in regola: ottimi concorrenti, grande versatilità, grande flessibilità negli abbinamenti”.