Il PGA Championship si prepara a vivere un’ultima giornata con il fiato sospeso. A differenza di quanto sta avvenendo nel giro d’Italia, nel quale Pogacar è indiscusso dominatore, il secondo major sta per regalarci una volata degna della miglior tappa pianeggiante.
Il moving day ha rilasciato le consuete sentenze. La prima è che Xander Schauffele ha una gran voglia di tornare alla vittoria e probabilmente anche la sua testa è pronta a permetterglielo. Dopo il primo giro da record e il second “in controllo” l’americano ha perso la leadership alla buca 15 quando è incappato in un doppio bogey che sarebbe potuto essere letale. Invece ha reagito e con due birdie finali ha concluso in 68 colpi raggiungendo Collin Morikawa a quota -15.
Sarà proprio il pro di Los Angeles il principale antagonista nella corsa al titolo. Morikawa, numero 13 al mondo, ha già vinto il torneo nel 2020 e sta mostrando una grande continuità di rendimento frutto del feeling con il percorso di Valhalla. Pochi errori, quattro i suoi bogey totali tutti sulle prime nove, e parziali di 66, 65 e 67 colpi ne fanno una seria minaccia per Schauffele.
Ultime 18 buche del PGA Championship al cardiopalma
Le ultime 18 buche del percorso di Louisville potrebbero però cambiare la vita e una decina di giocatori che, racchiusi in quattro colpi, possono ambire a conquistare il 106° PGA Championship. A un solo colpo dal duo di testa Sahith Theegala che, alla seconda apparizione al PGA Championship, potrebbe essere la sorpresa del torneo.
I primi europei sono staccati di due lunghezze, a quota -13. Shine Lowry è risalito di ben 25 posizioni replicando il giro in 62 colpi realizzato da Schauffele in apertura del torneo. L’irlandese potrebbe proseguire sulle ali dell’entusiasmo così come Justin Rose (-12), autore di un moving day in 64 colpi. Appaiato a Lowry un altro degli eroi di Ryder Cup, Viktor Hovland e Bryson DeChambeau, che porta alta la bandiera dei LIV Players. Possono puntare al successo, ma come Rose avranno bisogno di una giornata perfetta, Robert McIntyre (12) e il sudafricano Dean Burmester, per il quale un to ten risulterebbe già una vittoria.
Delusione dai migliori
Dopo aver superato la stanchezza per la nascita del figlio, gli sbarramenti della polizia con l’arresto e il rilascio, il numero uno al mondo ha pagato pegno. È da tempo immemore che Scottie Scheffler non incappava in una giornata no ed è successo nel terzo giro. Una partenza disastrosa, un parziale di +4 dopo quattro buche, alla quale non ha avuto la forza di reagire. Sono arrivati cinque birdie nelle restanti 14 buche, ma anche altri tre errori che ne hanno appesantito lo score (73). 24° a quota -7 e ambizioni di vittoria sparite proprio come era avvenuto il giorno precedente per McIlroy che, dopo il 71 della seconda giornata, ha recuperato con 68 portandosi un colpo davanti al grande rivale.
Giornata da dimenticare anche per Brooks Koepka che ha “salvato” il giro in 74 colpi grazie a due birdie nel finale (-4 il suo totale). Il defending champions ha abbandonato le velleità di conquistare il quarto PGA Championship e il giro finale sarà solo un allenamento.