Justin Thomas ha vinto il suo secondo PGA Championship. Lo ha fatto al termine di una giornata piena di colpi di scena. Cinque birdie, con due bogey uno dei quali causato da un imbarazzante shank, sono stati sufficienti all’americano per appaiare al comando Will Zalatoris e superarlo nelle tre buche previste dal play off grazie al birdie alla 17, dopo che entrambi lo avevano realizzato alla 18, prima buca di spareggio.
Il turning point del suo giro è arrivato alla buca 7. Semplicemente un par, si nota guardando il leaderboard. Il par però è arrivato con un secondo colpo, probabilmente il migliore della giornata di Thomas, realizzato con il ferro cinque che meno di 20 minuti prima lo aveva tradito dal tee del par tre. “Alla sei ho probabilmente realizzato il miglior bogey della carriera – ha detto Thomas alla fine del giro – Poi alla buca sucessiva ho giocato nuovamente il ferro cinque da 197 yards senza tentennamenti mettendo la palla a tre metri dalla buca su un green complicatissimo. Probabilmente lì è iniziata la svolta del mio giro.”
È stata la quindicesima vittoria della carriera di Justin Thomas e il secondo titolo major, arrivato cinque anni dopo aver vinto il suo primo PGA Championship. Grazie a questo successo, a un anno di distanza dall’ultimo, il The Players, è salito al quarto posto nella FedEx Cup e al quinto nella classifica mondiale.
E i quattro leader del terzo giro? Schiacciati dalla troppa pressione. Vincere il primo titolo sul PGA Tour e per di più major, non è da tutti. Zalatoris ha limitato i danni e, con un giro un colpo sopra il par, è arrivato al play off; Mito Pereira, leader dopo la terza giornata, è franato con un giro in 75 colpi concludendo al terzo posto parimerito. Il percorso di Southern Hills, par 70, non ha risparmiato neppure Cameron Young che ha riacciuffato la terza piazza a -4 grazie a un birdie alla 17, mentre è incappato in una giornata no Matt Fitzpatrick con 73 colpi e il quinto posto.
Torneo incolore per Francesco Molinari. Nei quattro giri non è mai riuscito a scendere sotto il par. Con le 18 buche finali in 71 colpi ha rimontato cinque posizioni chiudendo al 55° posto.