Il più antico major del golf, the Open Championship, potrebbe rimanere una questione tutta europea. Rory McIlroy e Viktor Hovland infatti hanno completato il moving day al comando con il punteggio di -16. Il percorso di St Andrews ha premiato l’efficacia nei recuperi degli europei e così il norvegese e il nordiralndese hanno preso la leadership superando i due Cameron, l’australiano e l’americano Smith e Young in ultima partenza.
Tanto spettacolo nelle 18 buche dei due, che hanno giocato insieme. Rory ha imbucato il colpo dal bunker alla buca 10 per l’eagle, apice di un giro con un solo errore alla 17 con un recupero spettacolare dalla strada. Giro senza bogey invece per Hovland. Epilogo da standing ovation per i due con facili birdie. Saranno loro in ultima partenza a catalizzare attenzioni e tifo nel 150° Open Championship.
La tensione, l’imprecisione e la poca fortuna sui green sono costate care a Cameron Smith e Cameron Young. Il primo, al comando dopo il seondo giro, ha avvertito la tensione al via, con un bogey rimesso in linea par prima del giro di boa ma appesantito dal doppio alla 13. L’americnao per contro ha pagato le troppe sbavature, costate due bogey, un doppio a fronte di cinque birdie, troppo poco per rimanere in scia dei due europei. I due sono appaiati al terzo posto a quota -12 a quattro colpi dai leader. Alle loro spalle, a -11, Scottie Scheffler e Si Woo Kim.
Riscatto azzurro a St Andrews
Francesco Molinari ha risalito ben 48 posizioni nel leaderboard. L’azzurro ha finalmente trovato il giusto ritmo sui green realizzando ben sette birdie con un solo errore. Il parziale di -6, analogo score per il torneo, lo ha fatto salire al 18° posto. Bene anche Filippo Celli, ancora sotto il par di giornata (71), al 35° posto e migliore tra gli amateur in campo.