Greg Norman scende in campo difendendo il progetto saudita della Superlega, circuito che vorrebbe togliere al PGA Tour l’egemonia nel golf. Lo ha fatto con dichiarazioni tutt’altro che “fair” schierandosi apertamente a favore della politica degli Emirati.
“Dicono che io sia uno strumento per ripulire, attraverso il golf e lo sport, l’immagine dell’Arabia Saudita. – ha detto – Non è così. Sono tanti i paesi che in passato hanno fatto cose orribili, pensiamo agli Usa e alle discriminazioni razziali. Sono stato spesso e di recente in Arabia Saudita e ho potuto vedere con i miei occhi i cambiamenti e i progressi avvenuti”.
I dati di fatto incontrovertibili sono anche le discriminazioni messe in atto negli Emirati e i petroldollari messi sui piatti degli sport mondiali per aggiudicarsi i grandi eventi e i migliori testimonial. Pensiamo al calcio, con Paris Saint German e Neymar. Oppure, rimanendo in tema golf a noi più caro, allo stesso Norman.
Lo Squalo Bianco infatti non parla da persona sopra le parti. Norman è Ceo della Liv Golf Investments – la nuova Superlega del golf che ha come azionista di maggioranza il Public Investment Fund (Pif), fondo sovrano dell’Arabia Saudita.
L’australiano quindi non nasconde l’ambizione di portare la nuova lega a livelli super, trasformandola in un rivale per il PGA Tour.
“Il golf fino a questo momento – ha sottolineato Norman – non ha mai riconosciuto a determinati giocatori il loro reale valore come, ad esempio, viene fatto in altri sport e da differenti organizzazioni”. Che ne penseranno i professionisti e il pubblico?