Era una vittoria annunciata quella di Billy Horschel al Memorial. Nel golf però nulla è scontato ma i cinque colpi di vantaggio accumulati nel terzo giro erano un bottino rassicurante. A Dublin l’americano ha dominato. Nei primi tre giri è stato quasi impeccabile con un solo bogey in 54 buche, mentre nell’ultimo ha firmato un birdie, un eagle e tre bogey. Il 35enne di Grant ha superato di quattro colpi il connazionale Aaron Wise, secondo a -9, davanti a Patrick Cantlay, campione uscente e vincitore nel 2019, e al cileno Joaquin Niemann, entrambi terzi con -7.
Quinto posto con -6 per Max Homa, Will Zalatoris, Danny McCarthy, Sahith Theegala e Daniel Berger. Si è classificato decimo con -4, dopo una rimonta nell’ultimo giro che lo ha visto recuperare venticinque posizioni, lo spagnolo Jon Rahm, numero 2 del world ranking che ha fatto suo The Memorial nel 2020.
Per Horschel si tratta del settimo titolo (in 293 apparizioni) in carriera sul PGA Tour, che gli ha fruttato 2.160.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 12.000.000 e permesso di balzare dalla 17ma all’11ma posizione del world ranking e dalla 30ma alla decima nella FedEx Cup. Re del ranking americano nel 2014, grazie a questa affermazione lo statunitense ha messo nel mirino la Top 10 mondiale.
Battuta di arresto per Francesco Molinari. Il torinese, quarto al termine del moving day, ha concluso il torneo al 26° posto con uno score di -1. Nelle ultime 18 buche Molinari si è imbattuto in molte difficoltà. Quattro i bogey nelle prime nove buche e altri due in quelle di rientro alle quali si è aggiunto un doppio bogey a fronte di due birdie. Alla buona precisione dal tee non è coincisa altrettanta freddezza sui green. Ultimo giro in 78 colpi e top five sfumata ma i segnali di ripresa si sono visti.