Cosa centrano lo tsunami e la pioggia con Hideki Matsuyama? L’acqua ha avuto un ruolo molto importante nella storia del neo campione Masters ed Augusta.
Lo tsunami del 2011
Tutti hanno memoria di quanto successe in Giappone nel 2011. Alle 14.46 dell’11 marzo un terremoto di magnitudo 8.9 colpì il Giappone settentrionale. L’epicentro venne localizzato in mare, vicino alla costa nord orientale di Honsu, l’isola più grande del Giappone, a circa 130 chilometri dalla città di Sendai e 373 da Tokyo. La conseguenza immediata del sisma, il più potente nella storia del Giappone, fu lo tsunami. Un’onda gigantesca, alta 14 metri che si scagliò sulla costa giapponese seminando 15.703 morti, 5.314 feriti, 4.647 dispersi. Tutto venne devastato, compresa una centrale nucleare di Fukushima proprio in questi giorni al centro delle cronache per il riversamento in mare delle acqua radioattive stivate.
Il debutto al Masters di Matsuyama
L’esordio ad Augusta di Hideki Matsuyama avvenne proprio nel 2011 un mese dopo la catastrofe. Di ritorno da un allenamento in Australia, il giovane giapponese trovò l’area intorno al suo ateneo, la Tohoku Fukushi University di Sendai, devastata. Inizialmente Matsuyama decise di non recarsi in Georgia per giocare il Masters declinando l’invito conquistato per aver vinto l’Asia-Pacific Amateur Championship. A fargli cambiare idea furono il suo staff e la sua famiglia. Il risultato ci regalò la conferma di una promessa del golf: migliore fra i dilettanti. Non sapremo mai cosa sarebbe successo in caso di defezione dal torneo.
Un’eccellente carriera sino al momento della pioggia
Diventato professionista nel 2013, Matsuyama ha sempre cercato di evitare le attenzioni riservate dalla stampa locale ad altre star dello sport giapponese. Nel 2017, dopo il secondo posto allo U.S. Open e il conseguente secondo posto del ranking mondiale, la stampa rimase spiazzata non solo dal fatto che Matsuyama fosse sposato ma anche dalla circostanza che avesse una figlia, Kanna. Umile e riservato ma anche vincente. Sei i titoli conquistati sul PGA Tour, compreso un WGC. I successi risalgono però agli anni 2016 e 2017. Poi un lungo periodo di buone prestazioni senza grandi slanci. E anche il Masters 2021 stava seguendo lo stesso copione. Almeno sino alla pioggia…
Terzo giro della gara. Alle 4:01 ora della Georgia, le 22:01 in Italia, la sirena ha fermato il gioco e rimandando i giocatori in club house in attesa del passaggio del previsto temporale. Matsuyama prova a svagarsi, da solo, con i videogame. È al secondo posto, nessun bogey nello score ma il tee shot in mezzo alle piante a destra del fairway. La pioggia lava Augusta e chissà, decide di restituire a Matsuyama e al popolo giapponese un pizzico di felicità che, la stessa acqua, aveva spazzato via 10 anni fa.
Il ritorno in campo coincide con una serie di colpi spettacolari. A partire dal secondo colpo alla 11, prologo del birdie, sino al putt alla buca 17. Sette buche con un parziale pazzesco di ben sei colpi sotto il par. La leadership in classifica e quattro confortanti colpi di margine sugli inseguitori che saranno sufficienti per farlo diventare il primo giapponese ad aver vinto il Masters. Il 29enne è ora un eroe nazionale in Giappone ma rimarrà il golfista riservato e timido che, propri come il suo caddie Shota Hayafuji, abbiamo imparato a conoscere. Già lo adoriamo.