Matteo Manassero è tornato nel posto che gli è sempre appartenuto, tra i grandi protagonisti del golf mondiale.

Dopo un’ottima stagione la vittoria a marzo dopo 11 anni, chiude al terzo posto in solitaria l’Amgen Irish Open con un totale di -7 (70-66-72-69).
Una domenica memorabile nel team leader insieme a Rory McIlroy, numero tre del mondo.

Vittoria a sorpresa per Rasmus Højgaard, artefice di un’ultima giornata da vero protagonista.

Con un 65 (-6) di oggi e un totale di -9, conquista il suo quinto titolo in carriera sorpassando all’ultima buca il nordirlandese, il grande favorito e stella del torneo. Per il danese otto birdie sulla carta e due bogey. Tre birdie nelle tre buche finali e due approcci imbucati, uno alla 10 e uno dal bunker alla 17.

Due parole su McIlroy sono d’obbligo

È vero che spesso e volentieri il campione di Holywood viene “beffato” da qualcuno che la domenica si inventa il giro della vita. Ma, altrettanto vero, che spesso e volentieri incappa in errori inammissibili per un giocatore del suo calibro. E i tre putt alla 17 di oggi ne sono l’esempio lampante. Sfortunato poi con il rimbalzo della 16 e il conseguente bogey e il putt della 18 per l’eagle non entrato in buca per pochi millimetri.

Quarto posto per Daniel Brown con -6 e quinta piazza per gli scozzesi Robert MacIntyre e Grant Forrest con -4.

Quarto giro sottotono invece per gli altre tre azzurri in campo. Filippo Celli chiude in trentesima posizione a +2 (68-72-72-74). perdendo oggi 19 posizioni in classifica. Partito benissimo con un eagle alla prima buca è poi incappato in tre bogey e in doppio alla 17 per uno score di 74 (+3).
42° Andrea Pavan con un totale di +4 e 45° Paratore con +5.

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