Matteo Manassero non è riuscito a mantenere il ritmo del primo giro nel PIF Saudi International powered by SoftBank Investment Advisers. Il 28enne veronese ha completato le seconda giornata con il punteggio di 73 colpi, tre oltre il par del percorso. A King Abdullah Economic City il forte vento ha condizionato la gara dell’azzurro che è incappato anche in una giornata no sui green. Quattro bogey (due nelle prime nove buche e altrettanti nelle seconde) e un solo birdie nel suo score. L’avvio da sogno e il vantaggio sugli inseguitori è svanito ma Manassero è comunque rimasto in alta classifica. Nono posto della classifica con un totale di 135 (62 73, -5) colpi.

Il suo distacco dal duo al comando composto dall’americano Harold Varner III e dallo spagnolo Adri Arnaus è di cinque colpi. Condividono la terza posizione con -8 l’australiano Cameron Smith e lo statunitense Matthew Wolff. Alta classifica anche per il britannico Tommy Fleetwood, quinto con -7. Tra gli altri big in classifica nono posto, al fianco di Manassero, per gli americani Xander Schauffele e Patrick Reed, oltre all’australiano Wade Ormsby e all’inglese Steve Lewton.

Giornata difficile anche per il campione in carica Dustin Johnson (ha vinto il torneo anche nel 2019 e s’è classificato secondo nel 2020), quinto nel world ranking, che è 14° (-4) dopo un giro di un colpo sopra il par.  Con lui Phil Mickelson, Tyrrell Hatton e Pablo Larrazabal.

È stato costretto al ritiro, per infortunio, il californiano Bryson DeChambeau che prima di lasciare il torneo ha smentito di aver ricevuto un’offerta di 100 milioni di sterline per diventare il volto e l’emblema della nuova Superlega araba di golf.