Lucas glover, Campione U.S. Open nel 2009 e numero 15 del mondo lo stesso anno, era letteralmente sparito dal PGA Tour prima di risorgere dalle ceneri vincendo due tornei consecutivi nell’ultima stagione.

Qui ci spiega come è riuscito a tornare consistente, fornendo utili consigli che potete adottare anche voi per uscire da un periodo negativo.

Dpo aver chiuso 79° l’AT&T Byron Nelson nel maggio del 2023, il suo quinto taglio in 13 tornei disputati, Lucas Glover era sceso al 147° posto nel World Ranking.

Per un giocatore con sei vittorie sul PGA Tour all’attivo, vincitore dello U.S. Open nel 2009, non era come aver toccato il fondo ma quasi.

Lucas Glover, 44 anni, non stava certamente attraversando un momento facile e la sua lotta contro gli yip (tic nervosi) sul putt lo aveva spinto a giocare solo nei fine settimana.

Continuava a ripetersi che se avesse risolto i suoi problemi col putt si sarebbe ripreso il suo gioco. Ma per farlo bisognava mettere in atto qualcosa di drastico.

Aveva già speso migliaia di dollari in strumenti per l’allenamento e aveva provato quasi tutti i tipi di putter, di grip e di colpi immaginabili.

Ha persino vinto il John Deere Classic del 2021 imbucando un putt da meno di due metri tenendo gli occhi chiusi.

Rendendosi conto che nient’altro sembrava curare la sua afflizione, neanche sessioni di allenamento lunghissime, alla fine optò per un putter più lungo.

“Sono troppo testardo per arrendermi – Nessuno ha imbucato più putt da un metro in putting green di me negli ultimi dieci anni – afferma Lucas Glover, che ha sbagliato 77 putt da un metro o meno dall’inizio della stagione 2020-21 -. Ma purtroppo non puoi simulare la sensazione dei tic in campo pratica”.

La svolta con il putt lungo

Ispirato dal ritorno al successo di Adam Scott con un putter da 45 pollici, Lucas Glover ha imparato a usarne uno simile guardando i video del campione australiano su YouTube.

La presa a mani divaricate e la postura piegata rendono molto più facile isolare le spalle. 

Il movimento ampio e simile a un manico di scopa del bastone più lungo riduce notevolmente la tensione involontaria e nervosa delle mani e del polso che era la rovina dei suoi putt.

“Era come aver appreso una nuova abilità motoria e una nuova funzione cerebrale”.

L’incontro con Jason Kuhn

Nello stesso periodo Glover incontrò Jason Kuhn, ex Navy Seal convertito a performance coach. La sua specialità è aiutare gli altri a superare gli yip, di cui Kuhn ha avuto esperienza diretta al college nel baseball.

“Il messaggio di Jason per me era: ‘Non sei neanche lontanamente debole a livello mentale. Lavoraci ogni giorno e gioca – racconta Glover -. “Mi disse: ‘Ti darò un modo per superarlo, e siccome hai dovuto affrontare questa cosa, diventerai un giocatore ancora migliore di prima.’ Cavolo, avevo proprio bisogno di sentirmelo dire”.

La combinazione putter nuovo/Kuhn ha contribuito a produrre una delle svolte sportive più incredibili nella storia del PGA Tour. 

In un periodo di sei settimane, tra luglio e agosto del 2023, Glover è finito tra i primi sei cinque volte e ha vinto in due settimane consecutive il Wyndham Championship e il FedEx St. Jude Championship.

Glover è giunto tra i primi 15 nella statistica dei colpi guadagnati/puttando in entrambe le vittorie, cosa che lo ha catapultato al 30° posto nella classifica mondiale. “Ora ho una mentalità completamente diversa – sostiene. È diventato di nuovo divertente allenarsi sul putt”.

Ancora meglio, il miglioramento sembra contagioso.

Lavorando con il suo swing coach in Florida, Jason Baile, uno dei Top 50 di Golf Digest in America, Lucas Glover ha trovato il modo di migliorare anche quasi tutti gli altri aspetti del suo gioco. 

Nelle prossime pagine troverete alcuni suggerimenti che potete applicare anche voi stessi, per iniziare a giocare sfruttando al massimo il vostro potenziale.

Come chicca finale, Kuhn vi svela un piccolo accorgimento per aiutarvi a sistemare il putt nel caso il vostro movimento sia a scatti.

AVETE GLI YIP? PROVATE A FARE QUESTO

“Fate un video del vostro swing e vedete se riuscite a identificare il punto di interruzione meccanica in cui si sta verificando lo yip. Dovrebbe essere abbastanza ovvio” – sostiene Jason Kuhn, uno specialista nella cura degli yip -.

Una volta identificato, mettete tutto il vostro sforzo cosciente in quel momento durante il colpo e attaccatelo.

Nel caso di Lucas lo yip era all’inizio del suo backswing. Siccome è un giocatore molto ritmico abbiamo lavorato su modi pratici per ottenere più fluidità nel modo in cui porta indietro il bastone”.

LE BASI DEL PUTT: CONCENTRATEVI SULLA STABILITÀ E LA FLUIDITÀ

Gli yip sono comparsi per la prima volta circa quattro anni dopo che Glover vinse lo U.S. Open del 2009. “Lo equiparerei a un attacco di panico – ci dice -. “Il tuo cuore batte all’impazzata, ti sembra che le tue funzioni motorie non stiano funzionando.

È una cosa che fai da tutta la vita ma in quel momento ti senti come se non riuscissi neanche a muovere il putter”.

Più corto era il putt più le sue mani e i suoi polsi si irrigidivano, portando a un back molto veloce e a uno scarso controllo della velocità della palla.

Per contrastarlo, il putter in stile manico di scopa da 45 pollici costrinse Lucas Glover a cambiare radicalmente la sua posizione sulla palla e il suo movimento.

Ora le mani sul grip sono separate, sta con i piedi più larghi ed è più lontano dalla palla, il che aiuta a stabilizzare la parte inferiore del corpo.

È anche più piegato sulla palla, il che rende più facile posizionare il braccio sinistro parallelo alla linea di tiro e aiuta ad avere gli occhi sopra alla palla.

“Se stabilizzi la parte inferiore del corpo, la parte superiore può essere più libera e penso che sia questo ciò che ha aiutato Lucas – afferma Baile -.

Si chiama dissociazione. Quando crei qualcosa di stabile il pezzo successivo – in questo caso le spalle di Lucas – può essere più mobile.

Questo è un buon consiglio per i dilettanti, indipendentemente dal putter che usate puttate con la parte inferiore del corpo stabile, quella superiore mobile e gli occhi molto fermi”.

Glover trovò un modo per distrarsi dal movimento iniziale del putter concentrandosi interamente sulla connessione che sente quando il putter entra in contatto con la palla.

È come chiudere gli occhi, e favorisce più libertà nel movimento.

Aiuta anche Glover a rimanere costantemente in movimento, come dimostra la sua insolita routine pre-colpo.

Glover allunga la mano destra lontano dal grip inferiore, ma non appena la mano si ricongiunge allo shaft, inizia il back (foto, sopra). “Così mi sento molto sciolto”.

SPOSTATE IL CORPO (E LA ZOLLA) IN AVANTI PER EFFETTUARE COLPI MIGLIORI CON I FERRI

Fino alla scorsa estate Lucas Glover si sentiva quasi obbligato a mettere ogni colpo in green dato per fare un buon punteggio.

Anche se metteva un ferro 5 a sette metri non lo considerava abbastanza vicino a causa dei suoi problemi con il putter.

Gli yip stavano iniziando a influire negativamente anche sul suo movimento con i ferri. 

“Quando parlava con me il suo commento era: ‘Non sono solidi. Semplicemente non lo sono – racconta Baile. “Il tonfo è sparito”. 

Con “tonfo” Lucas Glover intendeva che stava cercando una migliore compressione tra la palla, il bastone e il terreno.

Per ottenerlo Baile per prima cosa fece mettere la faccia del bastone più aperta all’address per contrastare la sua presa più forte.

La faccia era diventata troppo chiusa e per un giocatore a cui piace giocare in draw come Glover lo costringeva istintivamente a girare il busto dietro alla palla per farla partire a destra della linea di tiro e poi farla curvare e cadere in linea.

Questo spingeva il punto più basso della sua zolla sempre più indietro (il punto più basso per la maggior parte dei professionisti è almeno qualche centimetro dopo che il bastone entra in contatto con la pallina).

Un consiglio valido anche per i dilettanti

Ironia della sorte, Lucas Glover era caduto nella stessa cattiva abitudine di molti golfisti dilettanti: all’inizio del downswing rimaneva con il peso indietro. 

Per far sì che la parte superiore del corpo di Glover si muovesse più in avanti e creasse la sensazione di essere sopra alla palla all’impatto, Baile iniziò a fargli fare dei colpi da sinistra a destra (colpi tagliati).

Baile chiese a Glover di fare la zolla il più a sinistra e davanti alla palla possibile, doveva sentirsi come se potesse “sputare dritto al centro della sua zolla” all’impatto.

Quel pensiero durante lo swing spinse Glover ad anticipare lo spostamento del corpo in avanti nel downswing, e questo gli diede la sensazione che il busto fosse sopra alla palla al momento dell’impatto.

Hanno iniziato a lavorare sul volo della palla tagliata al Memorial Tournament a giugno e non ci è voluto molto prima che Glover si abituasse.

Due mesi dopo, durante la sua vittoria al Wyndham, dette una lezione a tutti su come si colpisce la palla, chiudendo primo nel ranking colpi guadagnati/con i colpi al green, con 8.48 colpi di vantaggio sul resto del field.

Chiuse primo anche nella statistica dei green presi in regulation, mancandone solo sette in tutta la settimana. 

Migliorare lo spostamento del peso

Un altro esercizio che aiuta Lucas Glover a migliorare lo spostamento del peso nel passaggio dal backswing al downswing è quello di posizionare una bottiglietta d’acqua mezza piena a terra appena dentro alla caviglia destra.

L’obiettivo è far cadere la bottiglia con la gamba destra prima che la testa del bastone entri in contatto con la palla (foto, a destra).

Questo movimento fa sì che la caviglia e la gamba destra si inclinino in avanti e la parte superiore del corpo si sposti prima verso il bersaglio, in modo che possa colpire verso il basso e attraverso la palla, comprimendola. 

“Sono sempre stato un giocatore che fa zolle – racconta Lucas Glover -. È così che comprimo bene la palla. Non è tanto l’aspetto della zolla quanto la sua sensazione: non è profonda e il bastone non rimane incastrato dentro; il bastone attraversa facilmente il terreno e la zolla è più verso il bersaglio che direttamente sotto la palla”.

LAVORATE SULL’INCLINAZIONE LATERALE PER UN MIGLIORE CONTATTO

“Se guardate la routine pre-colpo di Lucas vedrete che la sua ultima mossa è quella di alzare il fianco sinistro – precisa Baile -. Questo crea più curvatura laterale e rende più facile completare la rotazione del backswing.

Questa inclinazione pelvica aiuterà anche voi. Immaginate di cavalcare una tavola da surf.

Se siete destri, inclinate il bacino a sinistra e spostate la parte superiore del corpo a destra in modo che la vostra pressione sia sull’estremità anteriore della tavola, ma il vostro peso favorisca l’estremità posteriore.

Se mettete il peso dov’è la vostra pressione, la tavola si capovolgerà. Stabilizzate la vostra posizione all’address e migliorerete i vostri colpi”.

LASCIATE CHE IL VOSTRO DRIVER “RIPRENDA FIATO” ALL’APICE

Un’altra area del gioco in cui Glover ha subìto molta pressione causata dagli yip è stato il tee di partenza.

Si sentiva come se dovesse prendere sempre il fairway per assicurarsi di essere in una buona posizione per raggiungere il green con i ferri. Il drive preferito di Glover quando vuole essere preciso è un colpo basso e “schiacciato”.

Dice che l’approccio alla palla è “piatto”, come se stesse “spazzolando a lungo il terreno con la testa del bastone” attraverso l’impatto, e questo crea un volo controllato.

La chiave, dice Lucas Glover, è partire lenti e calmi, il che incoraggia un giro di spalle più completo e, cosa più importante, serve come promemoria per non accelerare nel downswing. 

“Ho un backswing corto, quindi devo assicurarmi di avere il tempo di sincronizzare tutto quando vado a colpire la palla – racconta Lucas, che nella sua vittoria al Wyndham Championship si è classificato primo nella precisione col driver, prendendo 46 su 56 fairway.

Se inizio il colpo troppo rapido significa che scenderò troppo velocemente. Se sono paziente quando stacco il bastone (sopra, a sinistra), allora tutto il resto andrà da sé dal punto di vista del ritmo. La transizione sarà fluida”. 

Aggiunge Baile: “Se stacca il bastone troppo velocemente, crea troppo lag (ritardo) nel downswing e non ha abbastanza tempo per riportare la faccia del bastone square prima dell’impatto. Essere pazienti è la chiave”. 

Valido anche per i dilettanti

I golfisti dilettanti spesso perdono la sincronicità del loro swing in questo momento, sostiene Baile.

Il backswing è rapido e a scatti e la transizione è affrettata, come se stessero cercando di mettere tutte le loro energie nel cambio di direzione.

Invece Baile dice che una buona sensazione da avere è quella di sentirsi come se le braccia e il bastone fossero “più organizzati” o bilanciati all’apice del backswing (sopra, a destra).

Cita Lucas Glover e Cameron Young come professionisti che sono molto “raccolti e preparati” all’apice.

“Il bastone deve fermarsi e cambiare direzione a un certo punto – aggiunge Baile -. È quasi come se voleste che il bastone riprendesse fiato. Così avrete più tempo per sistemare la faccia del bastone”.

RITARDATE LA PARTE SUPERIORE DEL CORPO PER UNA MAGGIORE VELOCITÀ

“È anche importante essere pazienti con la parte superiore del corpo quando fate il downswing – conclude Baile -.

I dilettanti tendono a iniziare il downswing partendo dalla testa della bastone, il che restringe il percorso delle mani e rende molto difficile portare la faccia del bastone square.

Sentitevi invece come se il vostro braccio dominante spingesse il bastone lontano da voi mentre i fianchi si spostano lateralmente verso il bersaglio.

Sentire inoltre che la schiena rimane un po’ più a lungo rivolta verso il fairway.

Le braccia rimangono larghe e il percorso più lungo delle mani significa che avrete più tempo per aumentare la velocità”.

RUOTATE E LANCIATE PER APPROCCIARE BENE

Quando si è imposto nel Wyndham, Glover ha guadagnato più di 12 colpi in campo dal tee al green.

Ma quando ha conquistato il FedEx St. Jude Championship nel 2023 è stato il suo gioco corto a portarlo alla vittoria, perché ha fatto approccio e putt 23 volte su 26, di cui otto su nove nel giro finale. 

“Se non fosse stato per il mio gioco corto al St. Jude, sarei arrivato ottavo – ammette Glover -. Non raggiungo più facilmente i par 5 come una volta ma devo comunque procurarmi dei putt da birdie.

Ecco perché lavoro sodo sul mio gioco corto. Devo essere più costante sul gioco corto ogni settimana per rimanere competitivo sulle buche più lunghe”. 

Un aspetto importante quando approccia è stato quello di ridurre l’angolo tra il suo braccio sinistro e lo shaft del bastone nel backswing.

Glover crea forti angoli del polso con il suo swing pieno per ottenere la massima potenza, ma quando quegli angoli si insinuano nel tuo gioco corto perdi il feeling.

Per togliere potenza al colpo Glover a volte si blocca o smette di ruotare.

Nessuna delle due è una buona cosa. 

Per migliorare il suo movimento Glover approccia solo con il braccio destro, come se stesse lanciando un sacchetto di fagioli (foto, sotto).

Questo lo incoraggia a usare il corpo per generare potenza, non le braccia.

Continua a ruotare il corpo in modo che, al termine del movimento, la parte finale del grip punti alla vita e il petto sia rivolto verso il bersaglio.

Migliorate i vostri approcci, dice Lucas Glover, e probabilmente avrete fatto il primo grande passo per ottimizzare il vostro gioco.