Grayson Murray è tragicamente scomparso sabato mattina dopo essersi ritirato nel corso del secondo giro del Charles Schwab Challenge. A darne notizia sabato mattina Jay Monahan, Commissioner del PGA Tour: “Siamo rimasti devastati nell’apprendere – e abbiamo il cuore spezzato nel condividerlo – che il giocatore del PGA Tour Grayson Murray è morto questa mattina. Sono senza parole. Il PGA Tour è una famiglia e quando perdi un membro della tua famiglia, non sei più lo stesso. Piangiamo Grayson e preghiamo per il conforto dei suoi cari. Ho contattato i genitori di Grayson per offrire le nostre più sentite condoglianze e durante quella conversazione ci hanno chiesto di continuare con il gioco dei tornei. Erano fermamente convinti che Grayson avrebbe voluto che lo facessimo”.
Murray stava prendendo parte al Charles Schwab Challenge. Dopo un buon primo giro in 68 colpi, due sotto il par, si era imbattuto in una giornata difficile. Esattamente come quella di molti suoi colleghi. Il passaggio del taglio è caduto a +2 ma il 30enne americano aveva interrotto il suo torneo, ritirandosi, quando si trovava a +3 (+5 di giornata), con ancora due buche da giocare, dopo tre bogey consecutivi. Rientrato in hotel probabilmente si è arreso ad alccol e depresssione che lo accompagnavano da tempo.
Il suicidio di Murray confermato dai genitori
Eric e Terry Murray, genitori di Grayson, hanno dato la notizia del suicidio domenica mattina. “Abbiamo trascorso le ultime 24 ore cercando di farci una ragione del fatto che nostro figlo non c’è più – hanno detto – È surreale doverlo ammettere non solo a noi stessi ma al mondo intero. È un incubo. La vita non è sempre stata facile per Grayson e, anche se se l’è tolta, sappiamo che adesso riposa in pace”.
Inizio stagione confortante
Il golfista americano classe 1993 aveva una lunga carriera alle spalle. Ottimo giocatore di college è stato tra i più giovani a superare il taglio in un torneo del Korn Ferry Tour, all’età di 16 anni. Nel 2016 la svolta con il primo top ten raggiunto grazie un invito a un evento del Korn Ferry Tour che gli ha consentito di prendere parte al torneo successivo, il BMW Charity Pro-Am. Ha concluso la stagione con la vittoria al Nationwide Children’s Hospital Championship e il secondo posto nel ranking del tour satellite del PGA Tour con conseguente carta per giocare con i migliori.
La prima vittoria a 23 anni, nel 2017, con conseguente esenzione per prendere parte alle due stagioni seguenti del PGA Tour. Le dichiarazioni post gara però avevano lanciato un flebile campanello d’allarme: “Non è facile – aveva detto, con la voce tremante per l’emozione – Molte volte volevo arrendermi. Rinunciare a me stesso, al gioco del golf e alla vita, a volte”.
La vittoria era coincisa con un lungo periodo di crisi interrotto dal ritorno al successo sul secondo tour americano, nel 2023. I due titoli e la possibilità di giocare nuovamente sul PGA Tour parevano aver segnato la nuova svolta della carriera. Il 2024 era iniziato nel migliore dei modi con il successo al Sony Open alle Hawaii e il 46° posto nel ranking mondiale, il punto più alto toccato in carriera.
I giocatori domenica sono scesi in campo domenica indossando nastri rossi e neri in ricordo del collega scomparso.