Ci risiamo. Come ogni inizio anno il golfista seriale esce dal letargo e tra i suoi buoni propositi per battere il suo nemico/amico inizia a programmare lezioni e allenamenti, millantando in ufficio appuntamenti in giro per la città con l’unico intento di rubare qualche ora per il suo swing.
A fare ‘scopa’ con le lezioni (che sia con un maestro certificato PGAI) il pensiero dell’addicted va anche alla sua attrezzatura.
Solo immagine?
Già da novembre sono iniziate a circolare sul web e sui social le anteprime delle case che producono bastoni. Ormai, grazie alla tecnologia e agli effetti digitali, gli spot di Callaway, TaylorMade, Cobra, PING, PXG, Srixon e Mizuno assomigliano sempre più a trailer di film miliardari, pronti a sbancare i botteghini o forse dovrei dire le piatteforme Pay per View.
Ovvio che tu, caro appassionato di questo sport, vada in confusione…
A peggiorare la situazione un momento economico drammatico. Oltre al costo della vita (inflazione) si è aggiunto quello delle case sopra menzionate nel reperire i materiali fondamentali per costruire e assemblare il driver che ti farà fare oltre 200 metri. O il sand wedge che finalmente ti permetterà di vedere la pallina fermarsi vicino alla buca dopo il terzo rimbalzo.
Parlare di quale sia il bastone adatto sarebbe quasi impossibile non conoscendo i dati che verrebbero fuori da una tua seduta di fitting. A quelli vanno poi sommate le tue caratteristiche fisiche e quanto tempo riesci a dedicare alla pratica. Insomma, l’equazione è complessa ma non impossibile.
Golfista seriale: istruzione per l’uso
Salvo clamorosi cambiamenti o infortuni, ritengo che un driver si possa tenere almeno 2/3 anni (purché sia di questo millennio), mentre per i ferri il discorso cambia.
A differenza dei legni i ferri si usano molto di più e richiedono quindi una regola fondamentale: alla 18 devi impiegare la stessa energia messa sul tee della 1.
Questo vuol dire che devi affidarti a un maestro e farti consigliare, magari con l’ausilio di un fitter, quelle che sono le caratteristiche di shaft, tipologia della testa del bastone e anche la pallina.
Non è necessario spendere migliaia di euro. Questo dipende ovviamente dalle tue possibilità economiche ma ti assicuro che tra nuovo e usato di prima scelta troverai quello che si adatterà di più al tuo gioco.
Gli esteti
Il mio ultimo pensiero va ai maniaci del “bello”, a quelli che vedono nel loft basso di un drive o nella scritta Stiff di uno shaft l’estensione del loro testosterone e la supremazia del loro ego.
A quelli a cui non interessa, a causa di un bastone evidentemente troppo pesante e rigido, fare 160 metri (pure storti) con il primo colpo o avere un mal di schiena perenne.
A quelli che quando tolgono il cappuccio del driver davanti a tutti fanno notare con arroganza e un ghigno di compiacenza l’ultimo ritrovato della tecnologia a 12 stelle, ricoperto d’oro come la carne di Salt n’Bae. A questi dico: fatevi vedere, ma da uno bravo, molto bravo!