Dal 6 febbraio l’entrata in vigore del il General Play che permette di variare il proprio handicap di gioco anche fuori gara. In pratica si tratta di un’evoluzione degli Extra Day Score già in vigore da svariati mesi con il precedente sistema. Chi lo vorrà a partire dal 6 febbraio potrà andare in campo con un marcatore, giocare 9 o 18 buche e, al rientro, riconsegnare lo score che sarà validato ai fini della variazione. La novità è inserita nel nuovo sistema di di calcolo dell’handicap di gioco, The World handicap System, del quale abbiamo già parlato sulla rivista e in questa pagina, grazie al contributo di Corrado Graglia e Davide Lantos.

L’handicap di gioco viene ora calcolato tenendo conto dei migliori otto risultati nelle ultime venti gare disputate. Il General Play permette di avere maggiori chance e un livello di gioco corretto anche a quanti non amano confrontarsi nelle gare che tradizionalmente costellano il calendario e occupano i weekend di molti circoli.

Perché lo score sia valido è necessario che il percorso delle nove o 18 buche sia in condizioni di validità per una gara ai fini dell’handicap e si si versi una quota prima di partire dichiarando chi sarà il proprio marcatore. Tale quota non è da considerarsi come un’iscrizione bensì come un contributo per le spese di segreteria visto che nelle giornate di General Play non è consentito stilare una classifica e/o procedere alle premiazioni a fine giornata.

Italia pronta per il Golf con la G maiuscola?

Data l’importanza che per molti golfisti nostrani ha l’handicap di gioco, al momento dell’annuncio non sono mancate le battute. Molti hanno commentato che presto avremo un Paese pieno di giocatori con handicap a una sola cifra. Altri che ci saranno punteggi stellari nelle gare che prevedono finali internazionali. Il sottinteso è che alcuni, che tengono a mettere in mostra handicap bassi, scenderanno. Altri, che invece mirano a vincere viaggi da sogno, si alzeranno per avere maggiori chance in gara.

Il comune denominatore al quale si sottintende è che, grazie ad amici conniventi, ci saranno persone che trascorreranno i pomeriggi infrasettimanali ad “aggiustare” l’handicap. Noi vogliamo credere che anche l’Italia sia pronta al questo Golf, puro, dove l’handicap sia solo un indicatore e non il metro per giudicare una persona o il pass per viaggi golfisti. I giocatori italiani, in questo periodo difficile, hanno dimostrato di essere un esempio per il resto del Paese, con grande rispetto delle regole. Quanti invece avessero una mentalità differente, beh sappiano che le commissioni sportive continueranno a vigilare e potranno sempre proporre una variazione “coercitiva” dell’handicap.

Il funzionamento del General Play

– In segreteria si dichiara di voler giocare le buche a fini handicap;
– Inoltre si indica chi sarà il marcatore;
– Si paga, ove previsto, un contributo di segreteria per la registrazione degli score